ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, troppo caro da salvare: il Politeama resta in rovina

Compleanno amaro per il cineteatro che festeggia 110 anni. Il liquidatore alza le mani: "Più che i soldi mancano le idee"

L'interno del cinema Politeama

Como, 29 luglio 2020 - Il 14 settembre compirà 110 anni il cineteatro Politeama, ma da festeggiare non c’è proprio niente: la facciata e il tetto stanno cadendo a pezzi e se non fosse per la struttura di calcestruzzo armato, che da sola gli vale la tutela della Soprintendenza, si potrebbe dire che i giorni di questo glorioso monumento sono prossimi a finire. Aveva capito tutto il regista Paolo Virzì che nel 2013 lo scelse per il suo "Il capitale umano", molto più di un semplice luogo il Politeama divenne a suo modo protagonista del film e trait d’union tra i vari personaggi legati tra loro da un fantomatico progetto di istrutturazione, naturalmente destinato a fallire.

Proprio quel che è accaduto nella realtà, con la differenza che un piano di ristrutturazione vero e proprio non c’è neppure mai stato. Chiuso dal 2005 alla morte del suo ultimo proprietario, Alfredo Gaffuri, l’intero complesso che comprende il cinema, un bar-ristorante e quel che resta di un albergo che un tempo si trovava sopra la sala appartiene a una società partecipata dal Comune di Como all’81% e da altri 69 proprietari, molti dei quali sono già morti o neppure si conoscono. Quel che è certo che nessuno di loro, Comune per primo, ha intenzione di rilevare l’immobile che dall’ultima perizia costa appena 2 milioni e 350mila euro, la metà di quanto veniva stimato appena dieci anni fa, ma soprattutto non vuole spendere gli 8 milioni di euro che servirebbero per la sua sistemazione. Il liquidatore della società Politeama, Franco Nessi, le ha provate tutte in questi anni per riuscire a vendere l’immobile, ma non ha rimediato nulla di concreto.

L’ultimo a sfilarsi in ordine di tempo è stato il Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Como, che solo un paio di anni sembrava più che interessato a fare del Politeama la sua seconda sede. "Più che le risorse finanziarie mancano le idee su cosa fare di questa struttura – riassume il liquidatore che ha chiesto l’aiuto del Rotary per mettere insieme un pool di esperti in grado di elaborare un progetto di riqualificazione –. Se i privati non si fanno avanti l’unica alternativa è creare una fondazione che si faccia carico del Politeama. Però occorre fare presto perché senza manutenzioni la struttura rischia di crollare". In pratica al Politeama toccherebbe la fine di "Nuovo Cinema Paradiso", raso al suolo per essere trasformato in un parcheggio.