
Lo sgombero della piscina
Como, 5 luglio 2020 - Nuova puntata nell’intricatissima vicenda del passaggio di consegne tra Como Nuoto e Pallanuoto Como nella gestione della piscina di viale Geno. Ieri finalmente sono iniziate le operazioni di sgombero della struttura da parte di Como Nuovo che oltre a potersi via arredi, attrezzature e tutto ciò che è suo, dovrà provvedere anche a lasciare l’impianto nelle condizioni in cui l’ha trovato alla società subentrante.
Secondo le indicazioni di Palazzo Cernezzi la consegna della chiavi sarebbe dovuta avvenire entro la fine di giugno, ma più verosimilmente il cambio della guardia non avverrà prima di qualche giorno. Anche così difficilmente verrà messa la parola fine a una querelle che dalle due società sportive si è allargata fino a diventare una questione politica. A cavalcare la protesta di Como Nuoto che conta oltre un migliaio di atleti tesserati, ci ha pensato Alessandro Rapinese che ha nei giorni scorsi ha presentato un esposto in Procura per chiedere un chiarimento che consenta di mettere la parola fine su una vicenda che prosegue ormai da un paio d’anni. Inutile dire che difficilmente la Procura di Como potrà scoprire molto di più di quel che non hanno scoperto il Tar prima e il Consiglio di Stato poi che hanno dato ragione a Pallanuoto Nuoto.
Una querelle che ruota tutta attorno al numero di tesserati delle due, anzi delle tre società sportive visto che Pallanuoto Como per aggiudicarsi l’impianto ha fatto valere il raggruppamento temporaneo di imprese con Crocera Stadium di Genova. Secondo il numero uno di Como Nuoto, Mario Bulgheroni, vanno ricalcolati i punteggi nella parte in cui tengono in considerazione il numero di atleti tesserati delle due società. Per Como Nuoto infatti si è tenuto conto degli atleti tesserati nel triennio che dal 2014 arriva dal 2017 mentre per il raggruppamento temporaneo di imprese tra Rti Pallanuoto Como e Crocera Stadium di Genova si è considerato quello che va dal 2015 al 2018. Non solo, Como Nuoto chiede a Palazzo Cernezzi di distinguere tra atleti tesserati «propaganda» e quelli «agonisti» che invece sono rilevanti ai fini del bando di assegnazione.