
Non finiscono i guai per i monumenti del razionalismo comasco, in attesa di manutenzioni che spesso tardano. Dopo l’asilo Sant’Elia, una delle architetture più studiate al mondo, chiusa dall’estate 2019 per manutenzioni mai finite, ora a far preoccupare è il monumento ai caduti, anch’esso intitolato a Sant’Elia, ma realizzato come il precedente da Giuseppe Terragni. Da qualche giorno di fronte all’ingresso della grande torre che si trova tra lo stadio Sinigaglia e il Tempio Voltiano sono comparsi dei cavalletti che invitano i turisti a girare alla larga. Il rischio neppure troppo remoto è di prendersi un sasso in testa, visto che dalla facciata si sono staccate alcune pietre di Aurisina di cui la torre, alta una trentina di metri, è ricoperta. A Palazzo Cernezzi fanno sapere di essere al corrente del distacco, le pietre sono state raccolte e messe da parte, in attesa di poterle riattaccare entro fine mese. L’incidente non è da poco anche per il valore storico-artistico del monumento, su molte pietre infatti ci sono i nomi dei 650 caduti comaschi della prima guerra mondiale, incisi con pazienza su pietre del Carso, nei luoghi in cui molti persero la vita.R.C.