ROBERTO CANALI
Cronaca

Como, resa sui passaggi a livello: i disagi resteranno

La Regione: l’Ansf e di conseguenza il Governo hanno ribadito l’obbligo di adeguarsi alla normativa

Lunghe attese al passaggio a livello della stazione Como Borghi

Como, 22 ottobre 2020 -  Almeno per una volta i comaschi non possono prendersela con Palazzo Cernezzi, se i passaggi a livello del centro sono sempre chiusi e le sbarre non si alzano mai la colpa non è del sindaco. Occorre prendersela addirittura con l’Agenzia nazionale della sicurezza delle ferrovie, è stata lei a pretendere che anche in città fosse installato un sistema elettronico di sicurezza anticollisioni con il risultato che i treni transitano a passo di lumaca e gli automobilisti sempre in coda.

A Palazzo Cernezzi sapevano tutto fin da agosto, ma non hanno potuto far nulla per evitare il disastro. Non è bastato scomodare il Ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, e anche l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Maria Terzi, ha dovuto alzare bandiera bianca. "Abbiamo sostenuto convintamente la richiesta del Comune di Como per ottenere una deroga o una riclassificazione del tratto verso Como Lago, così da evitare l’attivazione del Scmt (Sistema di controllo marcia treno, ndr.) che tra l’altro è l’unico omologato sulle reti ferroviarie italiane – spiega la Regione in una nota – Lo abbiamo fatto nelle sedi opportune ribadendo la richiesta nel corso di un vertice con il Ministero delle Infrastrutture, ma l’Ansf (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie) e di conseguenza il Governo hanno ribadito l’obbligo di adeguarsi alla normativa nazionale.

Sono in corso approfondimenti su varie ipotesi di studio, dall’interramento al cosidetto tram-treno che però non sono certo concretizzabili in tempi brevi". Dalla stazione di Como-Borghi a Como-Lago si contano quattro passaggi a livello e realizzare sottopassi stradali per tutti vorrebbe dire spendere alcuni milioni di euro, a carico di Palazzo Cernezzi visto che FerrovieNord finora ha fatto capire di non avere fondi a disposizione, e soprattutto paralizzare il centro per chissà quando tempo. L’alternativa è fermare i treni a Como Borghi, come si è fatto una decina di giorni fa quando il lago era esondato, chiedendo ai passeggeri raggiungere il capolinea a piedi o attraverso un servizio di bus navetta. In questo caso però occorrerebbe raggiungere un’intesa con TreNord. Nell’attesa a pagare il conto non sono i pendolari, ma gli automobilisti tutti in fila ad aspettare i comodi del treno.