Panifici e piccole botteghe in ginocchio nella provincia. Tra le valli resistono alla crisi

I dati di Confocommercio sui negozi di vicinato nelle comunità montane

Un presidio sociale, un argine allo spopolamento e alla desertificazione commerciale. Sono i negozi di vicinato - alimentari, panifici, botteghe - delle cinque comunità montane della Bergamasca (Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna, Val di Scalve e Laghi) che, a differenza degli esercizi commerciali di vicinato del resto della provincia orobica, calati nel giro di un decennio del 15% (dal 2014 al 2023), hanno fatto registrare una diminuzione inferiore, “solo“ del 12%.

Nonostante le difficoltà del fare impresa in valle, lì, tra le vie dei paesini e dei borghi, fino alle frazioni più impervie, le piccole botteghe sono riuscite a resistere rispetto ad altre zone della Bergamasca: nell’area urbana, cioè città più hinterland, il calo è stato ad esempio del 22%.

È quanto emerge dall’Osservatorio regionale sul commercio.

La mappatura dettagliata di Confcommercio Bergamo racconta che oggi sul territorio delle cinque comunità montane si contano complessivamente 1.285 negozi di vicinato (dagli alimentari all’abbigliamento, dai panifici alle macellerie, dalle tabaccherie alle librerie, dalle ferramenta alle edicole), l’equivalente di 4,2 attività ogni mille residenti.

Con 259 insegne per servire un’area popolata da circa 40mila residenti, la Valle Brembana è quella che conserva ancora un più fitto tessuto di negozi di vicinato, con 6,5 attività ogni mille abitanti. Subito dietro c’è la comunità montana più piccola, quella della Val di Scalve: per circa quattromila abitanti ci sono 24 negozi, ovvero 5,9 attività ogni mille residenti.

Poco sopra la media c’è anche la comunità montana più ampia, e che giocoforza raccoglie però i valori assoluti più alti di botteghe: sono 579 i negozi in attività in Valle Seriana, per servire circa 132mila abitanti, e dunque con una densità di 4,4 botteghe ogni mille persone.

Nel territorio dei Laghi bergamaschi, invece, si contano 333 negozi per poco più di 95mila residenti: l’equivalente di una bottega ogni 3,5 residenti, sotto la media, ma va ricordato che la sponda bergamasca del Sebino è invece ben punteggiata da ristoranti e bar (che non sono negozi di vicinato), per via dell’ovvia vocazione turistica.

Il fanalino di coda è la Valle Imagna, che vede la presenza di 90 negozi per 32mila abitanti, ossia un punto vendita ogni mille residenti.

Michele Andreucci