Omicidio di don Roberto, si riparte dalle perizie sul killer

Il processo di secondo grado si è aperto con l’affidamento ai consulenti delle varie parti

La Corte d’Assise d’Appello di Milano accoglie la richiesta di perizia psichiatrica su Mahmoudi Ridha, il tunisino di 54 anni condannato all’ergastolo per l’omicidio aggravato di don Roberto Malgesini, il 15 settembre 2020. Ieri a Milano si è aperto il processo d’Appello: i giudici hanno accolto la richiesta di valutare le condizioni mentali dell’imputato e la sua capacità di comprendere ciò che ha commesso. L’incarico è stato affidato ai periti Mara Bertini e Marco Lagazzi, mentre il consulente della difesa è lo stesso del processo di primo grado, Mario Pigazzini.

Don Roberto era stato aggredito alle spalle e accoltellato a morte, sorpreso mentre preparava l’auto per il consueto giro delle colazioni ai senza fissa dimora. La consulenza psichiatrica svolta dal consulente incaricato dalla Procura, Nicola Molteni, lo aveva dichiarato capace di intendere, accantonando ogni dubbio sul suo equilibrio mentale. Ma ora i giudici di Appello vogliono una nuova valutazione. Il 6 luglio inizieranno i lavori periziali nel carcere di Monza, dove Ridha è detenuto. La premeditazione dell’omicidio era iniziata con l’acquisto di un coltello per aggredire il suo avvocato. Salvo poi non trovarlo e uccidere don Roberto, nel giorno dell’udienza in cui Ridha era accusato di violazione alla legge sull’immigrazione.

Pa.Pi.