Como, multa da 400 euro a un clochard: non ha rispettato il lockdown

Il Pd chiede al questore di annullare il provvedimento: "E’ ridicolo e crudele che si punisca qualcuno perché non ha un domicilio nel quale rientrare"

Il clochard con la multa di 400 euro

Il clochard con la multa di 400 euro

Como, 20 novembre 2020 - Anche se la sua casa è la strada per la questura di Como non ha rispettato le norme per il contenimento del Covid e si è preso una multa da 400 euro Pasquale Giudice, da dieci anni a questa parte uno dei clochard storici del centro. Evidentemente la povertà e la necessità di chiedere l'elemosina non sono previsti nel Dpcm del Governo.

“Ogni volta sembra che si tocchi il fondo ma si continua a scendere sempre più in basso quando a Como si parla di senzatetto: la verità è che il problema dev'essere affrontato una volta per tutte e in maniera strutturale- denuncia Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd - L’attuale emergenza sanitaria aggiunge solo ulteriore urgenza a una situazione che è andata ben oltre il limite di decenza, umanità e sicurezza. È intollerabile che una persona che dorme per strada venga multata perché ha un domicilio solo sulla carta, quando in realtà chiama casa un giaciglio sotto a un portico. Non ci stancheremo mai di ricordare a chi siede in giunta che il consiglio comunale, espressione della volontà dei cittadini comaschi, ha già votato una mozione che impegna questa amministrazione ad aprire un dormitorio permanente. La mancanza di intenzione politica nel rispettare il processo democratico è semplicemente intollerabile”.

Da qui la richiesta del Partito Democratico al questore di Como di ritirare la multa. "E’ ridicolo e crudele che si punisca qualcuno perché non ha un domicilio nel quale rientrare - spiega Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - Chiedo al Questore di Como di ritirare la multa non solo perché nella pratica ammonta a una somma impossibile da pagare per chi è già in una condizione di grave indigenza ma perché rischia di rafforzare l’impressione che Como e le sue istituzioni non abbiano pietà per i poveri in un momento così difficile il ritiro della sanzione però è solo una minima parte del lavoro urgente che la giunta comunale deve fare perché episodi del genere non si ripetano più".