
I soccorsi e i tentativi di rianimazione
Como - Aveva fame di vita Mahmoud Mehdi, nato in Tunisia alle porte del deserto e morto per la voglia di farsi un bagno nel lago di Como. Quasi un insulto per uno come lui che aveva trovato il coraggio di attraversare il Mediterraneo su una carretta del mare a 17 anni e mezzo. Non aveva paura di niente Mahmoud e forse per questo è morto così giovane, ma sempre lottando come ha fatto fino alla fine anche in un letto del reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Manzoni di Lecco. Per quasi 72 ore, finchè il suo cuore non ha cessato di battere. Solo davanti alla vita è rimasto solo anche davanti alla morte: l’incidente è avvenuto lunedì pomeriggio, ma la questura di Como è riuscita ad avvisare la famiglia in Tunisia solo mercoledì. Nel frattempo Mahmoud, inizialmente salvato dalle acque grazie a un atto di eroismo di un agente della Polstrada, Gianfranco Salemi, che lunedì pomeriggio si era tuffato per quattro volte prima di riuscire a scorgere la sua sagoma sul fondo, ha lottato tra la vita e la morte finchè ieri mattina una zia che vive in Svizzera, con l’autorizzazione dei genitori, non ha dato l’asseso all’espianto degli organi.
L’ultimo dono di Mahmoud all’Italia che lo aveva accolto, lui che non parlava una sola parola della nostra lingua, regalandogli il sogno di un futuro diverso. Solo per questo la storia troppo breve di questo ragazzo merita di essere raccontata: sbarcato nel gennaio scorso a Lampedusa ad appena 17 anni e mezzo, Mahomoud Mehdi è finito nel Centro di Prima Accoglienza e poi mandato, in qualità di minore non accompagnato, in un comunità di Cavenago Brianza. Qui insieme all’italiano ha imparato a fare il pizzaiolo, la professione che aveva iniziato a esercitare appena diventato maggiorenne, a metà maggio. Aiutava un ristoratore, suo connazionale, che oltre allo stipendio gli aveva offerto un alloggio. Lunedì pomeriggio Mahmoud era andato a Como in treno insieme a tre amici, ancora ospiti della comunità.
Faceva caldo, volevano fare un bagno nel lago senza conoscerne le insidie. Il ragazzo si è tuffato e non è più riemerso, probabilmente a tradirlo sono state le acque troppo fredde e il fatto che pur avendo attraverso il Mediterraneo non aveva ancora imparato a nuotare bene. I suoi amici hanno subito capito quel che stava accadendo e hanno chiesto aiuto a un turista che si è tuffato, ma mo non è riuscito a trovarlo. Quando l’agente della Polstrada, diversi minuti dopo, è riuscito a individuarlo e riportarlo a galla le sue condizioni sono apparse subito disperate. Da ieri il suo cuore batte nel petto di un’altro, Mahmoud invece invece è arrivato alla fine del suo viaggio, in un mondo migliore.