PAOLA PIOPPI
Cronaca

Montano Lucino, condannato a quattro anni per aver massacrato la moglie

Colpita con una punta di ferro. Solo dopo l’ultima aggressione la donna aveva rimediato 25 giorni di prognosi

Carabinieri

Montano Lucino (Como), 13 dicembre 2019 - Al pronto soccorso era finita più volte, sempre minimizzando le cause di quelle botte che, l’ultima volta, l’avevano ridotta in condizioni drammatiche, obbligandola a dire la verità ai carabinieri. Una quantità di aggressioni alla moglie, per le quali ieri è stato condannato con rito abbreviato a 4 anni e 5 mesi di reclusione un uomo di 51 anni di Montano Lucino, arrestato a inizio agosto con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, e tuttora detenuto. Davanti al gup di Como Carlo Cecchetti, ieri si è voluto fa interrogare, difendendosi dalle accuse del pubblico ministero Giuseppe Rose.

A pesare sulla quantificazione della condanna, è stata soprattutto l’ultima aggressione, avvenuta il 25 luglio scorso, per la quale la donna era andata incontro a 25 giorni di prognosi: senza un motivo apparente, si era avvicinato alla donna, aveva iniziato a colpirla ripetutamente al volto, sferrandole una serie di pugni, per poi sfilarsi una scarpa antinfortunistica con la punta in ferro e colpire sia lei che la figlia, intervenuta in sua difesa. I carabinieri di Lurate Caccivio avevano trasmesso una segnalazione in Procura, ma allo stesso tempo la donna, davanti a una ferocia andata in crescendo, aveva deciso di di raccontare tutto e denunciare il compagno, partendo da un anno prima. Il tutto maturato all’interno di una convivenza forzata per motivi economici.