Como, torna a casa e sarà esposto il tesoro in monete d’oro

Era stato scoperto sotto l’ex cinema Cressoni

Le monete d'oro trovate a Como (Cusa)

Le monete d'oro trovate a Como (Cusa)

Como, 24 agosto 2020 - Nell’anno più difficile per il turismo, a Como non vedono l’ora di poter riavere il loro tesoro, la piccola fortuna in monete d’oro romane di età tardo-imperiale ritrovate per caso un paio di anni fa durante i lavori di scavo in pieno centro città, sotto il palcoscenico dell’ex cinema Cressoni. Una notizia che fece il giro del mondo perché in un colpo solo vennero ritrovate mille monete rimaste sepolte per oltre sedici secoli, alcune delle quali rarissime se non esemplari unici. Una fortuna anche per Como da convertire in euro sonanti attraverso l’organizzazione di mostre e l’arrivo di tanti turisti, che adesso avranno un motivo in più per venire sul lago. Un accordo è stato siglato, nei mesi scorsi, tra il Comune e la Soprintendenza della Lombardia, ma occorre trovare il luogo adatto per allestire un museo in grado di ospitare la collezione. Si è pensato all’ex chiesa delle Orfanelle, all’interno del Museo Giovio, la decisione dovrebbe essere formalizzata proprio questa settimana attraverso il via al primo lotto dei lavori necessari per restaurare l’ex cappella e trasformarla in un museo. 

Secondo le indicazioni della Soprintendenza l’allestimento dell’ex chiesa «dovrà avere un carattere multimediale e innovativo, e della successiva gestione, sicurezza, conservazione e manutenzione dei reperti». Prima di autorizzare il trasferimento sarà necessario eseguire una serie di restauri conservativi su alcuni dipinti custoditi nella volta dell’ex edificio religioso oggi molto degradato. Alla fine a Como tornerà solo una minima parte delle mille monete ritrovate, non più di «40-50 solidi rappresentativi delle differenti emissioni ed esemplificativi per tematiche». A questi si aggiungeranno 3 anelli d’oro, 3 orecchini, un frammento di lingotto, una goccia d’oro, il contenitore di pietra ollare che ha custodito il tesoro e vari frammenti di decorazioni, marmi e capitelli ritrovati sotto il pavimento del Cressoni. Ancora incerti i tempi del recupero, ma difficilmente se ne parlerà prima della fine del 2021. In passato sarebbe stato un grave ritardo, ma con le incertezze legate all’andamento della pandemia a Palazzo Cernezzi hanno messo da parte la fretta per fare le cose per bene. L’obiettivo è fare delle monete d’oro quello che i Bronzi di Riace sono stati per Reggio Calabria.