Porlezza, picchia e insulta il marito e i due figli: moglie violenta rischia il processo

L’uomo ha denunciato minacce e aggressioni quotidiane. Spesso la consorte era ubriaca e si s fogava anche sui bambini

Carabinieri

Carabinieri

Porelzza (Como), 2 novembre 2020 -  Botte al marito , minacce ai figli, destinatari di immagini di demoni con i quali augurava la morte del padre. Nove anni di maltrattamenti, che avvenivano quasi ogni giorno. Principale destinatario delle sfuriate della donna, una 42enne di Porlezza (Como) madre di due bimbi di 9 e 12 anni, era il marito, al contrario di quanto accade abitualmente.

L’uomo un anno fa si è rivolto ai carabinieri chiedendo che intervenissero per mettere fine a una condizione familiare diventata ormai invivibile. Ai militari, mentre sporgeva denuncia, ha raccontato delle botte e delle aggressioni quotidiane che riceveva dalla moglie, che a volte lo aspettava a casa sotto l’effetto di alcol: manici di scopa, ciabatte, stracci lanciati da una parte all’altra delle stanze. Aggressioni che lasciavano lividi evidenti. Ma anche insulti e denigrazioni, a volte davanti ai bambini, costretti ad assistere alle umiliazioni subite dal papà, picchiato e offeso dalla mamma. La moglie minacciava di allontanarlo dai figli e di mandarli in collegio; gli augurava la morte, inviando a lui e ai bimbi immagini di demoni circondati da candele accese, accompagnate dalle frase "Questo è per tuo papà, muori". Ma soprattutto lo picchiava. Un trattamento che spesso veniva riservato anche ai due ragazzini, insultati con aggettivi che mettevano in ridicolo le loro caratteristiche fisiche, minacciati di essere mandati in collegio, o in comunità quando piangevano: "Non ti perdono – diceva alla figlia – sei una venduta".

Dopo la denuncia presentata dal marito i due coniugi si sono separati, e per la donna ora è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’udienza si svolgerà a gennaio, davanti al gup di Como; nel frattempo l’imputata potrebbe scegliere di risarcire i danni fisici e morali prodotti in questi anni ai suoi familiari.