Roberto Canali
Cronaca

Missione recupero ok: lo speleologo è in salvo

Conclusa la lenta risalita dell’uomo bloccato da domenica nell’Abisso dei Giganti Dal campo base a -250 metri è stato riportato in superficie senza barella

È terminato ieri sera l’incubo di Alessandro Cegna, bloccato da domenica nell’Abisso dei Giganti dov’era disceso venerdì, in compagnia di altri amici speleologi. Il maceratese, accompagnato da un medico e dai tecnici della XIX Delegazione del Soccorso Alpino, è riemerso alla luce delle fotoelettriche quando mancavano pochi minuti alle 22. In buone condizioni fisiche, anche se provato, Cegna è arrivato in superficie tra gli applausi dei soccorritori che da lunedì mattina si sono alternati al Pian del Tivano per le operazioni di recupero.

Non è stata una passeggiata risalire da quota -250 metri; il gruppo ha proceduto a una media di pochi metri l’ora anche perché c’erano da superare alcuni pozzi, da risalire con le corde, e altri tratti resi ancor più difficili dalla presenza di acqua e fango. Prima di lui, nel pomeriggio poco prima delle 14, era risalita Pamela Romano, l’unica comasca della comitiva, che per oltre 48 ore era rimasta a fare compagnia ad Alessandro Cegna al campo base, a quota -250 metri, mentre gli altri compagni erano già usciti tra domenica e lunedì in cerca di aiuto. Contrariamente a quanto abbiamo riportato ieri non faceva parte della comitiva nessun membro dello Speleo Club Cai di Erba; insieme ad Alessandro c’era Fabio Bollini, uno speleo molto esperto di San Marino, e altri tre amici che fanno parte di altri club del Centro e Sud Italia. Alessandro era un po’ il neofita del gruppo e aveva seguito gli amici per girare alcuni video dell’esplorazione utilizzando anche un drone. Tutto è andato bene fino a domenica mattina quando a durante un’escursione a quota -350 il maceratese ha iniziato ad accusare dolore a un ginocchio, probabilmente a causa di una distorsione. Gli amici l’hanno aiutato a tornare al campo base, nell’Abisso dei giganti a quota – 250 metri, dopo una marcia di oltre 10 ore poi hanno deciso di uscire a chiedere aiuto. Finalmente ieri sera, dopo altri due giorni nelle viscere della montagna, anche Alessandro è uscito a riveder le stelle.