ROBERTO CANALI
Cronaca

Migranti ospiti ad Albate: "Incontriamoci"

Ancora poche settimane e i migranti ospitati da un paio d’anni in via Oltrecolle, nella sede della Croce rossa di...

Ancora poche settimane e i migranti ospitati da un paio d’anni in via Oltrecolle, nella sede della Croce rossa di...

Ancora poche settimane e i migranti ospitati da un paio d’anni in via Oltrecolle, nella sede della Croce rossa di...

Ancora poche settimane e i migranti ospitati da un paio d’anni in via Oltrecolle, nella sede della Croce rossa di Lipomo, dovranno essere trasferiti altrove, visto che l’immobile è stato acquistato dal Comitato nazionale e diventerà una delle sedi della Protezione civile regionale. La destinazione per ospiti stranieri potrebbe essere un immobile di proprietà privata nel quartiere di Albate, non troppo distante dal Bassone, ma gli abitanti chiedono garanzie. A dar loro voce è Luigi Nessi (nella foto), già premiato con l’Abbondino d’Oro, la massima onorificenza cittadina, che ha scritto al prefetto Corrado Conforto Galli per chiedere un incontro chiarificatore. "Sarebbe utile promuovere con i responsabili della Croce rossa un momento di confronto con la cittadinanza – spiega – in merito al trasferimento delle persone dal campo Cri di Lipomo. La notizia, che ritengo veritiera e imminente, non è stata a oggi ufficializzata e condivisa. Ciò porta inevitabilmente a innescare discussioni, malumori e opposizione da una parte delle persone che vivono a Como Albate".

L’esponente di Sinistra italiana chiede di conoscere i tempi del trasferimento e soprattutto i numeri, quante persone saranno ospitate ad Albate. "Spero vivamente che queste persone non vengano ghettizzate, che gli si dia la possibilità di imparare la nostra lingua e di poter condividere la vita del quartiere. Perché Albate ha una lunga storia di accoglienza e condivisione a partire da tantissimi meridionali giunti tanti anni fa, fino ai libanesi negli anni Novanta. Ciò è stato possibile grazie agli albatesi, alla cooperativa, alla chiesa e alle tante associazioni di quartiere. Un impegno che in tante forme continua tuttora. È indispensabile un incontro con i residenti per avere maggiore consapevolezza e accogliere meglio".

Ro.Can.