Lupi in Svizzera, paura per l’economia "Rischiamo di perdere anche i turisti"

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È allarme lupi in Canton Ticino dove il movimento Montagna Viva e l’Associazione svizzera per un territorio libero dai grandi predatori chiedono interventi immediati, a cominciare dall’abbattimento del maschio che il mese scorso ha ucciso 19 pecore in Val Rovana. "Il via libera al provvedimento è arrivato, adesso si tratta di provvedere anche se eliminare un solo esemplare servirà a poco – spiega Germano Mattei, coordinatore del movimento Montagna Viva –. Il Canton Ticino dovrebbe fare come il Vallese che ha chiesto al Consiglio federale sei mesi di tempo per regolamentare la presenza dei lupi sul proprio territorio. Si stanno creando situazioni preoccupanti con abbandoni di attività, rinuncia da parte degli allevatori alle attività in alpeggio". Il timore è che la presenza dei grandi predatori possa essere un deterrente addirittura per il turismo.

"Con le vacanze alle porte, molti si chiedono se ritornare nelle valli, se riaprire le case di vacanza, se affittare un rustico, se andare alle capanne alpine anche solo per fare un’escursione – prosegue Mattei –. I lupi sono sempre meno timorosi. Tutti abbiamo paura che prima o poi succeda un incidente grave che coinvolga le persone".

Un tema diventato molto sentito nella Svizzera italiana tanto che nei giorni scorsi un gruppo di allevatori, per protestare contro i politici accusati di non prendere decisioni, si è presentato di fronte agli uffici governativi di Bellinzona con alcune carcasse di pecore e agnelli sbranati dai lupi.

Roberto Canali