
Sulla passeggiata di Villa Olmo l’invasione di alghe e le tubature scoperte
Como, 30 agosto 2017 - Ultimo giorno di caldo africano sul Lario dove, già in serata, sono previste le prime precipitazioni. Intanto l’estate torrida ha messo a dura prova le province di Como e Lecco, a cominciare dal loro lago che in questi giorni è sceso a meno di un quinto della sua portata massima (18,2%), con un livello di oltre 10 centimetri sotto le zero idrometrico. Per trovare un dato peggiore bisogna tornare all’estate 2003, quando il lago precipitò a meno 35 centimetri e l’acqua superficiale raggiunse una temperatura tale da generare un proliferare di alghe e microbatteri, soprattutto nel primo bacino e nelle zone protette dalle correnti vicino a riva, tali da provocare morie di pesci.
Per non parlare dei moli e delle sponde, la cui tenuta venne messa a dura prova dall’abbassamento di livello delle acque. Fenomeni che si stanno ripetendo anche in questi giorni, seppur in maniera diversa, ad esempio in Alto Lago dove si sta assistendo a una fioritura smisurata di castagnole. «Le bolle di caldo africano e la rarefazione degli eventi piovosi sono stati il marchio di fabbrica dell’estate 2017 — lancia l’allarme il presidente della Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi — di cui la situazione del Lario è lo specchio. La siccità ha portato problemi all’agricoltura nelle provincie di Como e Lecco, con ripercussioni economiche e produttive non solo nella produzione di granaglie, frutti e ortaggi ma anche del latte e dei suoi derivati. Non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare e oggi il livello delle acque del Lario è di oltre mezzo metro sotto i valori di media».
Una vera e propria piaga la siccità, che si è acuita nel mese di agosto. Le prime due settimane infatti hanno fatto registrare rispettivamente il 74,7 e il 43,7% di precipitazioni in meno rispetto alla media climatica a Como, e un -76,2 e un -37,8% a Lecco. Tutto ciò è arrivato dopo un luglio particolarmente siccitoso dove si sono registrati cali di pioggia del 27,4% nel Lecchese e del -38,7 nel Comasco. «Gli agricoltori, per contrastare il fenomeno siccità – conclude Trezzi – sono già impegnati a fare la loro parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti».