
di Daniele De Salvo
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno e città dei Promessi sposi da tutto esaurito quest’estate. Lo rivela Barbara Mazzali, assessore lombardo a Turismo, Marketing Territoriale e Moda. "Stando ai dati il Lago di Como ha registrato un tasso di occupazione delle strutture ricettive sul lago pari al 100% - conferma -. Lecco ha segnato il 30% in più di presenze rispetto allo scorso anno, con il lungolago lecchese indicato come luogo tra più apprezzati di tutto il Lario". Si prevede che quest’anno verrà infranto il record del milione di presenze registrato nel 2022, mentre le strutture ricettive alberghiere e soprattutto non alberghiere continuano a crescere e hanno superato quota 2.500.
Nonostante b&b, affittacamere e case vacanze continuino ad aprire e spuntare come funghi, i 25mila posti letto per soggiorni e pernottamenti sembrano non bastare mai. Bisogna tuttavia che operatori del settore, stakeholder e anche gli amministratori locali, provinciali e regionali non si lasciano ubriacare dall’ebbrezza da sold out e non dimentichino che sul lago c’è chi ci abita e lavora quotidianamente. A causa della folla di turisti e villeggianti che hanno invaso le location più gettonate, in molti paesi è stato impossibile spostarsi o anche solo andare e venire da casa propria. "Di fronte di questo successo turistico, vanno prese misure per contestualizzare il fenomeno turistico al territorio, a partire da un’attenta programmazione e da una efficace gestione di servizi e attività che veda al centro i lombardi che lo vivono", avverte proprio l’assessore. Le infrastrutture sono infatti carenti: le strade sono strette e spesso interrotte da frane e dissesti. I traghetti della Navigazione non bastano, i treni sono stati sostituiti da scomodi e insufficienti bus per consentire lavori ad alcune tratte ferroviarie sulla Milano-Lecco via Molteno e la Colico-Sondrio. Per questo è stato chiesto un incontro con il vicepremier e ministro a Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Occhio pure alla concorrenza dei vicini elvetici.
"Non è secondario il tema della formazione dei nostri operatori rispetto alla concorrenza della vicina Svizzera - spiega Barbara Mazzali -. La disponibilità e la preparazione del capitale umano sono fondamentali allo sviluppo dell’industria turistica".