Maltempo, Como allagata: undici anni di sprechi/ FOTO

Paratie incompiute, spesi 15 milioni ma ne servono altri 16 perché siano efficaci

Passerella pedonale sul lungolago esondato a Como (Ansa)

Passerella pedonale sul lungolago esondato a Como (Ansa)

Como, 13 giugno 2019 - A Como non sanno chi è più pazzo tra il loro lago, che un mese e mezzo fa era talmente basso da far arenare le chiglie delle barche ormeggiate e ieri ha invaso la strada tagliando in due la città, e i loro politici che da oltre undici anni promettono di realizzare delle paratie che dovrebbero proteggere piazza Cavour e la passeggiata.

Di sicuro il meteo non aiuta, in poco più di quaranta giorni si è passati da 30 centimetri sotto lo zero idrometrico a più 125,3 e la situazione nelle ultime ore è peggiorata a vista d’occhio. Nell’arco di una sola mattinata la portata delle acque in ingresso nel Lario è salita a 1.186 metri cubi al secondo, quattro volte sopra la media, con il risultato che nel giro di otto ore il livello delle acque è cresciuto di 11 centimetri. I turisti che in questi giorni affollano la città guardano la scena stupiti, l’altro giorno hanno osservato gli operai del Comune posizionare i sacchetti di sabbia lungo la passeggiata, ma appena le acque del lago hanno fatto uno scatto deciso la strada è finita a mollo e tra un po’ farà la stessa fine anche la piazza. «It’s better than Venice», sorridono mentre scattano un selfie con il primo bacino sullo sfondo e i piedi nell’acqua che è ancora troppo fredda per suggerire un bagno. Non hanno tutti i torti, non è un caso che anche qui come a Venezia per proteggere la città dall’acqua alta avevano pensato a un sistema di paratie mobili, chiamato confidenzialmente «il piccolo Mose», purtroppo anche le disavventure sono state simili in termini di tempi, lievitazione dei costi e ‘complicazioni’ giudiziarie. 

I lavori sono iniziati l’8 gennaio del 2008 e si sarebbero dovuti concludere entro mille giorni e invece undici anni dopo solo uno dei tre lotti è stato completato, ma anche quello necessiterà di una messa a punto. Ad occuparsi dell’opera dall’anno scorso è la Regione attraverso Infrastrutture Lombarde e l’assessore agli Enti Locali, Massimo Sertori, non più tardi di una settimana fa ha annunciato che il prossimo 26 giugno sarà pronto il nuovo progetto esecutivo e, procedure di assegnazione e bandi europei permettendo, gli operai dovrebbero rivedersi sul lago già nel 2020. Per completare la prima fase dell’opera occorreranno almeno 21 mesi e 16 milioni di euro, da aggiungere ad altri 15 già spesi, poi i comaschi potranno finalmente riavere la loro passeggiata finalmente a prova di piena. Meglio evitare di chiedere loro se sono contenti, anche se il turismo da queste parti va sempre a gonfie vele in questi undici anni sono in tanti che per colpa del cantiere iniziato e interrotto a metà hanno dovuto chiudere o perso clienti. C’è addirittura qualche eretico che sostiene che a Como e a Venezia un po’ di acqua alta non guasta agli affari, anzi fa solo contenti i turisti. A giudicare dai sorrisi che c’erano ieri in piazza Cavour non hanno tutti i torti.