MILLA PRANDELLI
Cronaca

L’addio a Santina, uccisa dal figlio. Il paese si stringe alla famiglia

Chiesa gremita per i funerali, ultimo saluto con le parole del cardinale Martini che l’anziana aveva tanto amato

Chiesa parrocchiale di Puegnago gremita ieri per i funerali di Santina Delai, la settantottenne uccisa dal figlio Mauro Pedrotti che ha ammesso la propria colpevolezza a meno di 24 ore dal delitto, avvenuto in casa della madre, perché - ha detto - "non la sopportavo più". Una folla commossa ha reso omaggio alla donna, con chiesa e piazzale adiacente gremiti già un’ora prima dell’inizio della cerimonia. Tra i presenti, i familiari stretti, la nuora Mina, la nipote Morena, i fratelli e le sorelle. Ovviamente assente il figlio, attualmente in carcere, ma il cui nome appariva sugli annunci funebri. La comunità si è mostrata unita nel dolore, dimostrando solidarietà e rispetto verso i familiari. Il parroco don Giulio Bonuccelli ha invitato i presenti a una riflessione silenziosa di fronte a una tragedia così devastante. La presenza di don Giovanni di Moniga del Garda, in segno di vicinanza alla sorella di Santina, Angela, lì residente, ha ulteriormente sottolineato il legame fraterno e la solidarietà tra le comunità.

Durante la messa, è stato letto un testo del Cardinal Martini, pubblicato sul volantino parrocchiale di Puegnago nell’aprile 2023, a cui Santina era particolarmente legata. Le parole del cardinale richiamavano alla speranza in tempi di sofferenza, anzianità ed emarginazione, offrendo un conforto spirituale ai lettori. Santina aveva particolarmente amato quel testo e per questo il parroco, che la conosceva bene, ha voluto riproporlo, tra le lacrime dei presenti, sconvolti di fronte a un episodio di cronaca tanto efferato avvenuto nel loro piccolo e tranquillo paese, dove nulla di simile era mai accaduto.

Nessuno avrebbe mai sospettato che la decisione di Mauro di trasferirsi a Gavardo avrebbe portato al drammatico strangolamento della madre, da cui l’uomo si è recato alle cinque e mezzo del mattino, aggredendola e stringendole il collo con le mani mentre lei gridava il suo nome. Poi l’uomo le ha avvolto il collo con uno strofinaccio e inscenato un furto in abitazione. Difficile non pensare a quanto accaduto, tra le file dei banchi della chiesa e all’uscita. Al termine della cerimonia, mentre il corteo funebre si formava, i rintocchi del campanile hanno accompagnato l’addio alla povera Santina. La sua comunità si è riunita per salutarla per l’ultima volta, dimostrandole amore e affetto. Il figlio, per cui il legale aveva chiesto i domiciliari, resta nella casa circondariale di Brescia.