Intervento innovativo in endoscopia

Giovane uomo bergamasco guarisce da acalasia esofagea grazie a innovativo intervento endoscopico a Zingonia. Tecnica senza incisioni, minimo stress postoperatorio.

Da diversi mesi non riusciva più a mangiare ed era alimentato con una flebo a causa di una rara malattia all’esofago, l’acalasia esofagea. Ora, però, un giovane uomo bergamasco è ritornato a nutrirsi normalmente grazie a un innovativo intervento effettuato, per la prima volta nella Bergamasca, dall’equipe del servizio di Endoscopia del policlinico San Marco di Zingonia, in collaborazione con l’Unità di Chirurgia generale. L’operazione si è resa necessaria perché la malattia era a uno stadio avanzato.

Il paziente è stato quindi sottoposto a un intervento di miotomia endoscopica transorale, una tecnica innovativa, considerata il Gold standard in casi come questi, eseguita però solo in centri dotati di un’endoscopia molto avanzata (sono tre gli ospedali in Italia che la effettuano abitualmente, uno è il San Raffaele di Milano che, con l’Unità Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva diretta dal professor Silvio Danese, ne è centro di riferimento regionale).

La delicata operazione è stata effettuata da Francesco Azzolini (nella foto), gastroenterologo ed endoscopista del San Marco, responsabile dell’Unità funzionale di Endoscopia operativa del San Raffaele, in accordo con il professor Olmi, responsabile dell’unità di Chirurgia generale e Oncologica e professore associato di Chirurgia generale all’Università Vita-Salute.

Il vantaggio di questa tecnica è che non servono incisioni e tagli sull’addome o sul torace: tutto si svolge dall’interno, con un’invasività minima e minore stress e dolore postoperatorio. "È un risultato che ci rende orgogliosi - spiegano Azzolini e Olmi - raggiunto grazie alla sinergia tra le due equipe di endoscopia e chirugia e alla disponibilità di alte tecnologie".

M.A.