Boschi in fumo a Sorico, multa da 13 milioni per due studenti di 22 anni

A gennaio il rogo, partito da un barbeque, mandò in fumo un'area di mille ettari

In fumo a Sorico anche un’attività ricettiva

In fumo a Sorico anche un’attività ricettiva

Sorico (Como), 16 aprile 2019 - Un conto da 13 milioni di euro. È stato recapitato dai carabinieri forestali ai due studenti accusati di aver causato l’incendio colposo innescato lo scorso 30 dicembre, e durato oltre una settimana, che aveva interessato un’area boschiva in Alto Lago di 1.000 ettari, di cui 110 irrimediabilmente distrutti. Daniele Borghi di Cantù e Alessio Molteni di Fino Mornasco, entrambi studenti di 22 anni, si trovavano nella casa di proprietà del nonno di Borghi, assieme a un gruppo di amici, per festeggiare la fine dell’anno in località Marronessa, sul Monte Berlinghera. Secondo quanto ricostruito dai militari, quel rogo, diventato in breve tempo ingovernabile, era partito dalla grigliata in giardino, e in particolare da un focolaio creato per produrre la brace da utilizzare sul barbecue. Complice il clima secchissimo, le fiamme avevano avvolto mezza montagna, e raggiunto le abitazioni sottostanti, compreso un agriturismo dove erano morti quasi tutti gli animali.

Ora il sostituto procuratore di Como Simona De Salvo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini che accusa i due giovani di incendio colposo in concorso – Borghi organizzatore dell’evento, Molteni addetto alla gestione della griglia –, aggravato dall’aver messo in pericolo una decina di edifici abitati, e dall’ingente entità del danno ambientale causato. Contestualmente, i carabinieri della forestale hanno notificato ai due indagati e al proprietario di casa, che risponde in solido, una sanzione da 13 milioni e 542mila euro. Tutto secondo la legge, una norma del 2008, che si applica a chi «distrugge o danneggia a mezzo del fuoco, o danneggia la rinnovazione forestale», partendo da un parametro compreso tra 118 e 593 euro ogni centro metri quadrati. In questo caso, il calcolo è approdato a 6.840 metri quadrati, sfociando così in una sanzione minima di 8 milioni euro, e una massima di 40 milioni. Arrivando, secondo la «determinazione più favorevole al trasgressore, pari a un terzo del massimo, e il pagamento in misura ridotta», alla richiesta dei 13 milioni. Ora i rispettivi legali, Giuseppe Fadda e Ivana Anomali, in attesa di valutare quale strategia difensiva scegliere per la contestazione penale, devono anche comprendere come affrontare ed eventualmente impugnare la sanzione amministrativa, che se confermata, rischia di essere quella che maggiormente condizionerà il futuro dei due ventiduenni.

Anche perchè c’è il forte rischio che si tratti solo del primo conto recapitato. Infatti, nel momento in cui si dovesse andare verso una eventuale affermazione delle loro responsabilità, si aprirà anche il fonte dei risarcimenti civilistici da parte di chi ha patito i danni alle abitazioni e alle attività economiche nella zona sottostante: undici parti civili individuate dalla Procura. Ai due indagati i carabinieri della Forestale sono arrivati al termine di una serie di accertamenti scientifici, che hanno ricostruito a ritroso lo sviluppo delle fiamme, fino a individuare il luogo del focolaio originario. Gli stessi approfondimenti che sono serviti per calcolare i danni all’area boschiva.