Il Recovery Fund e il Recovery Plan faranno convergere sul nostro Paese oltre 200 miliardi di euro e anche a Como è tornata la speranza per riuscire, finalmente, a mettere in cantiere qualcuna delle grandi opere che da tempo si attendono in città. In cima alla lista che c’è il secondo lotto della Tangenziale di Como, opera più volte definita strategica anche dal Tavolo della Competitività. "Siamo di fronte a un’occasione unica, negli ultimi vent’anni non ci sono mai state così tante risorse a disposizione destinate a infrastrutture strategiche – spiega l’onorevole Alessio Butti che sprona i comaschi a fare sistema, almeno per una volta – Inutile dire che la nostra provincia ha un gap molto grave da questo punto di vista, il secondo lotto della Tangenziale di Como deve essere la priorità, ma occorre fare lobby". Nella lista dei desideri ci sono anche la Pedemontana, la ferrovia Como-Lecco, una stazione di interscambio ferro-gomma da realizzare lungo la linea Milano-Chiasso e la sistemazione degli impianti di depurazione consortili sul Lario, per rendere il lago completamente balneabile.
CronacaIl Recovery Fund per la tangenziale