Il Comune ha oscurato il cippo dove la notte del 21 dicembre 1943 fu fucilato il partigiano Giancarlo Puecher, prima medaglia d’oro della Resistenza e si sono scatenate proteste e polemiche. Il luogo storico è all’ingresso del cimitero maggiore di Erba ed era ben visibile, oltre che sempre onorato con fiori e lampade votive. Da qualche giorno però a cancellare il cippo dalla vista è stato collocato un cartello per le affissioni. Immediata è stata la reazione del Partito Democratico, con la consigliera Alberta Chiesa e del candidato sindaco ora in minoranza Giorgio Berna che hanno chiesto la rimozione del pannello. È intervenuta anche l’Anpi provinciale con il presidente Manuel Guzzon e il segretario della sezione di Monguzzo Marco Rigamonti. In un comunicato l’Anpi scrive che si vuole sperare che si tratti di un disguido tecnico e non un’azione vista politicamente. L’assessore ai Lavori pubblici Paolo Farano (Fratelli d’Italia, ex Forza Italia) si è preso la responsabilità, sostenendo che lo ha fatto per rendere più comoda la vista delle affissioni. Sul pannello però figurano anche pubblicità commerciali. Vibrante è la protesta del Centro Puecher di Milano che ha annunciato un protesta ufficiale nei confronti della Giunta di destra di Erba. "Questo luogo è importante perché ad esso è legato un pezzo della storia dell’Italia democratica". Federico Magni
CronacaIl Comune di Erba “oscura“ Puecher, polemica prima del centenario