Il capo-amante: "Non ho messo quella cimice"

Un uomo è accusato di stalking nei confronti della sua ex amante, con il quale aveva una relazione complicata. Il caso è arricchito dal mistero di una cimice trovata in ufficio. Il processo continua con testimonianze contrastanti e la prossima udienza determinerà il verdetto finale.

Il giallo di una cimice, al processo per stalking. L’imputato, G.V. 40 anni (difeso dall’avvocato Paolo Pastre) ha il divieto di avvicinamento a una 36enne, assistita dall’avvocato Marcella Micheletti. Lui era il suo capo in una società di Dalmine, poi diventato l’amante, finché lei ha detto basta. Lui la accusa di aver detto falsità davanti ai colleghi, poi scopre che aveva intrecciato una relazione con un altro quando erano ancora amanti. Storia arricchita dal giallo di una cimice in ufficio. Davanti al giudice Beatrice Purita tre testimoni di parte offesa avevano confermato che la cimice era dell’imputato. La teneva nel cassetto ma era disattivata da tempo, ha spiegato lui ieri, raccontando la sua versione dei fatti.

I due hanno iniziato a frequentarsi nel giugno 2021. "Avevamo pensato di pianificare un futuro insieme, ma ci voleva tempo perché suo figlio era ancora piccolo e aveva bisogno del padre. In base a quanto mi diceva, la loro relazione era finita da tempo". Tra alti e bassi, la storia prosegue fino a maggio 2022. Il 2 è il giorno che sancisce la rottura. "In ufficio mi evitava. Ho scoperto che frequentava un altro, che io conoscevo perché un paio di volte alla settimana veniva in sede per lavoro. Ho interrotto la relazione perché non volevo essere la terza scelta".

Qui entrano in scena i messaggi dai toni pesanti, minatori, i pedinamenti. E la cimice. "Era mia, l’avevo comprata su Amazon per controllare mia figlia che durante il lockdown aveva intrecciato una relazione online con un ragazzo molto più grande. L’avevo poi riposta nel cassetto della scrivania ma non funzionava. Non ho messo nessuna cimice, la porta era sempre aperta, può averla presa chiunque". Prossima udienza, discussione e sentenza. F.D.