Campione d'Italia: sbloccati 5,5 milioni per i debiti

Via libera in Commissione Finanze alla Camera, fondi destinati al risanamento dei conti fra la Svizzera e il paese dissestato

Una delle ultime proteste dei lavoratori fuori dal Comune di Campione

Una delle ultime proteste dei lavoratori fuori dal Comune di Campione

Campione d’Italia, 3 dicembre 2019 - Si dice che i sogni muoiano all’alba, per una volta a Campione è andata meglio e dopo averli snobbati per quasi due anni i parlamentari riuniti in commissione Finanze alla Camera finalmente hanno pensato a loro. Al termine di una discussione proseguita fino alle ore piccole, non solo per i problemi dell’esclave, alla fine hanno dato il via libera all’emendamento presentato da Carla Ruocco di M5s e il collega Gian Mario Fragomeli del Pd per istituire un fondo da 5,5 milioni di euro a favore di Campione. Un contributo straordinario che servirà a pagare «i debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 ottobre 2019, contratti con enti e imprese aventi sede legale in Paesi non appartenenti all’Unione europea da parte di comuni interamente confinanti con i medesimi paesi». Tradotto dal politichese significa che questi soldi serviranno a risanare i debiti tra Campione e la Svizzera. In particolare 3 milioni di euro saranno «destinati all’incremento della massa attiva della gestione liquidatoria per il pagamento dei debiti contratti con enti e imprese aventi sede legale in Paesi non appartenenti all’Unione europea da partner di comuni che hanno deliberato il dissesto finanziario entro il 31 dicembre 2018 e che sono interamente confinanti con i medesimi paesi». Il provvedimento già approvato in commissione potrebbe essere già approvato alla Camera nella giornata di oggi e poi passerà al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’attuazione.

Insieme a Campione tirano un sospiro di sollievo anche tanti Comuni della fascia di confine che rischiavano di dover rinunciare a una quota dei loro ristorni come conseguenza della decisione degli svizzeri di sottrarre dalla quota di fondi da restituire all’Italia, in virtù dei versamenti dei frontalieri, i 3 milioni e 800mila franchi (pari a 3,5 milioni di euro) di debito dell’esclave nei confronti del Canton Ticino. «Vista la perdurante e crescente situazione debitoria del Comune di Campione d’Italia nei confronti di vari enti pubblici e semi pubblici del Canton Ticino per un ammontare di 3 milioni e 800mila franchi e considerata la mancanza di informazioni e garanzie chiare dal parte del Governo italiano malgrado l’impegno espresso di onorare il dovuto, il Consiglio di Stato ha deciso di sbloccare entro il 30 giugno soltanto 80 milioni e 500mila euro – aveva dichiarato l’estate scorsa in una nota il Governo del Canton Ticino– Il saldo sarà versato una volta che gli enti in questione avranno ricevuto dalle autorità italiane competenti l’intera somma loro dovuta».

Una decisione poco diplomatica e molto pratica che però è servita a far muovere Roma. Del resto tutti sapevano che Campione da sola non sarebbe mai riuscita a ripagare il suo debito. Con il casinò dichiarato fallito e chiuso da luglio del 2018 gli incassi in Comune sono pari a zero e i debiti con il Canton Ticino sono solo una parte di quelli da onorare. Per quelli i creditori dovranno attendere la messa all’asta dei beni di proprietà comunale, un tesoretto che sulla carta vale almeno 40 milioni di euro, anche se difficilmente si riuscirà mai racimolare una cifra del genere. Finora l’unico bene a essere stato venduto, l’agosto scorso, è la villa di Bordighera che l’ex sindaco Carlo Franchini aveva lasciato ai suoi concittadini. A fronte di un valore a base d’asta di 780mila euro nelle casse comunali ne sono arrivati 631mila. Tra i pezzi pregiati da vendere ci sono l’area porto e il lido sui quali è stata fatta una stima per 14 milioni di franchi (oltre 12 milioni di euro) poi c’è Villa Mimosa, proprio di fronte al casinò, che vale quasi 7 milioni di franchi (oltre 6 milioni di euro).