Como – Diventa definitiva oggi la condanna per Omar Querenzi, trentaquattrenne di Albiolo, detenuto dall’11 agosto 2022, quando era stato arrestato per l’omicidio di Giuseppe Mazza, il pensionato di 76 anni colpito alla gola con un pezzo di vetro mentre si trovava all’interno della sua auto parcheggiata alle spalle di via Giussani, e per il tentato omicidio di un ragazzo di 25 anni alla fermata del bus, ferito allo stesso modo.
A febbraio Querenzi è stato condannato a 20 anni di reclusione, con rito abbreviato, ma i suoi difensori, gli avvocati Denise Canu e Pasquale Saggiomo, hanno deciso di non ricorrere in Appello, ritenendo più opportuno beneficiare della possibilità concessa dalla Legge Cartabia: lo sconto di un sesto della pena per chi rinuncia all’impugnazione delle sentenze dei processo celebrati con rito abbreviato. A conti fatti, 40 mesi di sconto, tre anni e tre mesi in meno. Una decisione presa confrontandosi con il loro assistito, e valutando pro e contro che sarebbero derivati dalla scelta di affrontare un ulteriori grado di giudizio, del quale non era possibile prevedere gli esiti.
I criteri della sua condanna, erano stati spiegati nelle motivazioni: secondo il giudice, i fatti di cui era accusato Querenzi erano "pacifici", caratterizzati da "accentuata colpevolezza" e "incontrovertibile pericolosità sociale". Epilogo di violenze reiterate scaturite dalla "rabbia per le ingiustizie del mancato accoglimento, da parte dei sanitari ospedalieri, della sua richiesta di trattamento, rimettendolo in strada", a cui si era aggiunto "il rifiuto del suo stesso genitore di accoglierlo e di andare a prenderlo".
Così quel giorno Querenzi si era quindi avviato a piedi dall’ospedale Sant’Anna verso Como, minacciando e ferendo con una bottiglia due bambini, ferendo alla gola il giovane alla fermata del bus di via Giussani, e uccidendo con le stesse modalità, e senza alcun motivo, Giuseppe Mazza, seduto all’interno della sua auto parcheggiata poco distante. Fino a essere fermato e arrestato dalla polizia.