
L'immagine dell'arresto del passatore italiano
Fino Mornasco (Como), 18 settembre 2015- E' in attesa di processo in Ungheria Daniele Filippini, l’uomo di 53 anni di Fino Mornasco, arrestato una settimana fa con l’accusa di traffico di migranti. Dopo l’udienza di convalida del suo arresto, avvenuta sabato mattina, avrebbero dovuto fissare il processo entro pochi giorni, ma il comasco ha deciso di fare ricorso alla decisione del giudice di tenerlo in carcere.
Una procedura che in Italia non è prevista, ma che è invece consentita dall’ordinamento giudiziario ungherese. Filippini era stato bloccato dalla polizia a circa duecento chilometri da Budapest, non lontano dal confine austriaco, alla guida di un furgone Fiat Ducato su cui viaggiavano clandestinamente 33 siriani, 31 uomini e due donne. Lui, fin da subito, aveva sostenuto di avergli dato un passaggio, versione presumibilmente mantenuta anche davanti al giudice, ma i miranti, sentiti dalla polizia nell’immediatezza del fermo, avrebbero invece dichiarato di aver pagato 300 euro a testa, versati non si sa a chi, per essere portati in Germania, la loro meta finale. Filippini ha deciso di opporsi alla decisione del giudice di tenerlo in carcere.
Il suo caso è seguito da un funzionario della Farnesina, che tiene regolarmente in contati con l’Italia e informa dei passaggi a cui sta andando incontro. Le sue condizioni detentive sono state giudicate decorose e lui in buona salute, motivo per cui non si sono resi necessari interventi di particolare emergenza nell’assisterlo. Il suo arresto è avvenuto pochissimi giorni prima dell’inasprimento delle sanzioni per chi viene trovato clandestinamente in Ungheria, o favorisce permanenza e ingresso degli stranieri, entrate in vigore martedì con conseguenze violente e scontri tra polizia e migranti. Anche in considerazione di queste novità normative, non è chiarissimo a cosa potrebbe andare incontro Filippini: passatori intercettati prima di lui erano andati incontro a pesanti condanne, ma non è stato possibile verificare se le accuse e le condotte contestate al comasco. Adesso il Tribunale di Budapest dovrà decidere sul ricorso presentato dal comasco: se sarà rigettato, gli verrà fissato il processo in tempi non prevedibili. In caso di accoglimento, potrebbe essere scarcerato e processato a piede libero.