Ragazzo morto in esplosione a Fino Mornasco, i vicini: "Sembrava dinamite"

Nella deflagrazione ha perso la vita Alessandro Fino

La palazzina sventrata

La palazzina sventrata

Fino Mornasco (Como), 12 maggio 2020 - «Chi era lì davanti quando c’è stata l’esplosione si deve ritenere fortunato… Ci sono arrivate macerie addosso, è stata come dinamite». In via Liguria, ad Andrate, i commenti si ripetono uguali e sconcertati tra i tanti vicini di casa scesi in strada, sotto la pioggia, in preda a uno spavento che dilaga ancora diverse ore dopo l’esplosione che, ieri mattina alle 6.04, ha sventrato completamente un’abitazione a due piani, lasciando in condizioni molto compromesse le due accanto. Un ragazzo di 21 anni, Alessandro Fino, è morto nella deflagrazione, unico rimasto in casa dopo quei botti e l’incendio che hanno preceduto il boato sentito a centinaia di metri di distanza. 

Cosa sia accaduto è ancora da capire: dopo un’intera giornata di lavoro, le diverse squadre hanno potuto solo intervenire sulla messa in sicurezza di quel luogo fortemente pericolante, prima di poter accedere e iniziare i rilievi. La tragedia è stata preceduta da alcune avvisaglie che hanno svegliato l’intero isolato: una serie di scoppi, al punto che tante persone erano uscite già di casa, nonostante l’ora. Poi è scoppiato un incendio, si è alzato fumo denso dall’interrato dell’abitazione, seguito da un botto dilaniante: pezzi di materiali di ogni genere sono stati scagliati a oltre cento metri di distanza, hanno colpito persone, danneggiato le altre case. Molti hanno avuto bisogno di medicarsi. Ma nel frattempo, la tragedia si era consumata all’interno dell’abitazione, in cui viveva una famiglia di quattro persone. In quel momento c’erano solo il padre e la vittima.

La madre era già uscita per andare al lavoro, il secondo figlio aveva dormito dai nonni. Il padre, rimasto a sua volta ferito, è corso fuori di casa, rendendosi conto che stava accadendo qualcosa: i vicini lo hanno sentito chiamare il figlio, urlargli di uscire, convinto che lo stesse seguendo. Ma quando la casa è esplosa, fuori c’era solo lui. Nel trambusto iniziale si era pensato a una fuga di gas, ma poi si è capito che doveva essere accaduto qualcos’altro. Il ventunenne rimasto vittima di questo tragico incidente, pare fosse appassionato di esplosivi. Un dato di fatto che tuttavia, finora, non è bastato a capire cosa sia accaduto esattamente dentro quella casa. Durante le prime ricognizioni, i vigili del fuoco hanno trovato barattoli, tubi in ferro, tracce di fertilizzanti e di acidi. 

Tuttavia, con queste premesse, non era possibile accedere a quello spazio ormai vuoto, su cui sorgeva l’abitazione: sul posto sono arrivati i vigili del fuoco dell’unità Nbcr, specializzata in disastri chimici e biologici, assieme all’Usar – Urban Search and Rescue, e agli artificieri dei carabinieri. Hanno affiancato le squadre dei vigili del fuoco di Como e Cantù, di Milano e dei comandi limitrofi: decine di operatori al lavoro per ore. Prima di procedere con i rilievi che porteranno a stabilire cosa sia accaduto e dove si trovava la vittima al momento dell’esplosione, è fondamentale mettere in sicurezza l’area, e rintracciare ogni materiale potenzialmente pericoloso che si possa essere disperso nello scoppio. Si ritiene infatti che possano esserci varie sostanze esplosive, che per ore, ieri mattina, hanno prodotto piccoli scoppi e reazioni attorno all’area dilaniata.