Fino Mornasco, reperti sconosciuti e misteriosi nella villetta esplosa

L'area di via Liguria dove ha perso la vita il 21enne Alessandro Fino passata al setaccio dagli esperti

I vigili del fuoco al lavoro tra i detriti

I vigili del fuoco al lavoro tra i detriti

Fino Mornasco (Como), 14 maggio 2020 - Acidi e sostanze infiammabili di ogni genere, fertilizzanti e acetone, tubi di metallo pieni di chiodi, pezzi di ferro, barattoli dai contenuti sconosciuti ma certamente pericolosi, che vengono repertati e maneggiati con estrema cautela. L’area di via Liguria su cui sorgeva la casa esplosa lunedì mattina, in cui ha perso la vita il ventunenne Alessandro Fino, sta rivelando a vigili del fuoco e artificieri dei carabinieri, una situazione mai vista prima.

Al lavoro si stanno alternando mezzi e squadre specialistiche provenienti da mezza Lombardia, con una media di una cinquantina di uomini presenti ogni giorno. Tre giorni dopo l’esplosione che ha dilaniato l’abitazione a due piani, la priorità è ancora la messa in sicurezza del luogo, per la quale si procede lentamente, spanna dopo spanna. L’auto parcheggiata nel garage è stata rimossa senza criticità, nonostante i timori che al suo interno, o sotto il pavimento, ci potesse essere qualcosa di esplosivo.

Ieri mattina si è proceduto a scandagliare il giardino, facendo uno scavo di circa un metro e mezzo di profondità: un luogo dove Alessandro era stato visto più volte dai vicini seppellire involucri, ma che non ha dato alcun esito. Ma tutto intorno, mischiati assieme ad abiti, pezzi di mobili e della stessa abitazione esplosa, sono stati raccolti innumerevoli barattoli, il cui contenuto dovrà essere analizzato.

E’ stata inoltre puntellata una parte della struttura, per consentire di raggiungere il secondo piano, dove si trovava la camera dal letto della vittima, che aveva tre frigoriferi il cui contenuto è ignoto. Un’operazione non semplice, perché metà soletta dell’edificio è crollata, e che presenta ulteriori profili di pericolosità per chi dovrà avvicinarsi e capire cosa contengono i frigoriferi. Finora non è stato isolato il punto dal quale è partita l’esplosione, ma allo stesso tempo nessuno è stato in grado di dire cosa esattamente fosse stato stoccato in quella casa, dal ventunenne ossessionato dagli esplosivi.

Un ragazzo fortemente solitario, con problemi di natura psichica che lo avevano portato per un periodo in comunità, alcuni anni fa, che viveva in una condizione di autoisolamento e di manie di persecuzione. Nella sua stanza sempre chiusa, a coltivare la sua passione. A detta degli stessi parenti, fin da piccolo si era appassionato al nazismo. Non aveva amici, almeno non che fossero noti ai familiari, ma avevano saputo che tempo fa aveva frequentato alcune persone che gravitavano attorno all’ambiente di Forza Nuova, salvo poi ritenerli troppo moderati rispetto a ciò che probabilmente si aspettava.