Fine del contenzioso sui rimborsi per i residenti dell’exclave

La sentenza del Tar di Milano ha sancito il diritto dei cittadini di Campione d'Italia ad essere assistiti a spese della Regione Lombardia, mettendo fine al contenzioso tra Comune e Regione. La normativa nazionale in materia di assistenza sanitaria è ancora in vigore.

Il 2023 degli abitanti di Campione d’Italia si chiude con un regalo inaspettato, la fine del contenzioso che vedeva la piccola exclave in terra elvetica contro Regione Lombardia per stabilire a chi toccasse pagare le spese per l’assistenza sanitaria. Abituati da sempre a recarsi negli ospedali e le cliniche del Canton Ticino per cure ed esami i 1.700 residenti si erano visti presentare dal Pirellone un conto record di oltre 120 milioni di euro. Un salasso determinato dal conteggio di vent’anni di rimborsi ritenuti indebiti perché le stesse cure erano disponibili anche in Italia. A questo si sono aggiunti una serie di regolamenti restrittivi che negli ultimi anni hanno complicato la possibilità di farsi curare agli abitanti di Campione d’Italia. La primavera scorsa però il Tar di Milano ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Barbara Marchesini, residente in paese, con cui si riconosceva che il diritto all’assistenza sanitaria non si fermava al confine di Chiasso. Adesso che il contenzioso si è concluso è arrivato il momento di tornare a sedersi attorno a un tavolo, anche se in verità l’interlocuzione tra Comune e Regione non è mai venuta meno. La via l’ha indicata lo stesso Tar, nella sentenza in cui aveva sancito il diritto dei cittadini di Campione a farsi curare a spese della Regione. "La normativa nazionale in materia di assistenza sanitaria ai residenti a Campione d’Italia è ancora in vigore e non può pertanto essere disapplicata".