Farina di grillo, nuova frontiera del cibo: "Gli insetti in cucina salveranno il pianeta"

Premiata da ComoNext, Carlotta Totaro ha fondato una società che punta sui grilli per ottenere una farina ricca di proteine

Carlotta Totaro premiata per la sua idea da ComoNext

Carlotta Totaro premiata per la sua idea da ComoNext

Lomazzo (Como), 29 novembre 2020 - Pinocchio il grillo se lo sarebbe mangiato in un sol boccone pur di non sentirlo dispensare consigli non richiesti e lezioni pedanti, eppure il grillo, anche senza bisogno di parlare, può insegnare tante cose a tutti noi.

Anzitutto che nel mondo, nonostante ci riteniamo la specie dominante, siamo solo una delle tante razze ospiti e neppure la maggioritaria, visto che gli animali e in particolare gli insetti ci battono di gran lunga. Poi che dobbiamo imparare a essere responsabili del pianeta in cui viviamo, specie adesso che la famiglia si è allargata a 7,5 miliardi di persone, più del doppio della popolazione mondiale nel 1960. Una lezione che dovremmo aver imparato anche grazie al coronavirus, seicento volte più piccolo del diametro di un capello eppure capace di fermare il mondo. Per sopravvivere in quello che qualche scienziato si è già spinto a definire il secolo, se non addirittura il millennio, delle pandemie la parola sostenibilità deve entrare per forza a far parte del nostro vocabolario.

Ne è convinta Carlotta Totaro Fila che la lezione del grillo l’ha imparata fino in fondo, tanto da aver fondato una società, la Alia Insect Farm, tra Milano, Lomazzo e Trucazzano per allevare e sfruttare gli insetti edibili, ovvero commestibili. Inutile dire che il grillo è proprio uno di questi, consumato da millenni in Oriente e in Africa e ora proposto per una rivoluzione culinaria anche in Occidente.. «La sfida è introdurre questo tipo di alimenti anche nella nostra cultura alimentare – spiega Carlotta Totaro che è stata premiata per la sua idea da ComoNext, il parco tecnologico della Camera di commercio di Como, che l’ha voluta tra le sue startup – . Già oggi almeno un miliardo di persone nel mondo ha introdotto nella propria dieta il consumo di insetti, in grado di conciliare valore nutrizionale e sostenibilità". Alla Alia Insect Farm puntano sul grillo che tra tutti gli insetti edibili è di sicuro il più "carino". Capace, forse, di abbattere le resistenze culturali di potenziali consumatori.

«Per produrre un chilo di grilli servono due chili di frutta e verdura mentre per produrre un chilo di carne occorrono dieci chili di mangime. Per non parlare degli antibiotici che vengono somministrati alle mucche o ai vitelli mentre i grilli crescono in maniera naturale". Qui sta la più grande sfida di Alia Insect Farm: creare una filiera controllata e garantita per ottenere insetti sani dalla cui atomizzazione si otterrà una farina ricca di proteine, vitamine nobili come la B12, calcio e ferro. Oggi questa farina non potrebbe essere consumata all’interno dell’Ue, ma venduta ai Paesi dove il consumo d’insetti è consentito come la Svizzera, ma alla Alia stanno lavorando per riuscire a ottenere tutti i permessi necessari per riuscire a convincere Bruxelles.