Fallimento “Lomazzo trasporti“, condannati padre e figlia

Due anni di reclusione inflitti al genitore, in carcere per una vicenda di mafia, e un anno e quattro mesi alla donna

Per il fallimento della “Lomazzo trasporti Srl“, Attilio Salerni, 62 anni di Gerenzano, ha patteggiato ieri 2 anni di reclusione, mentre la figlia Valentina, 35 anni di Lomazzo, è stata condannata a un anno e 4 mesi con rito abbreviato, al termine dell’udienza che si è svolta davanti al gup di Como Carlo Cecchetti, nella quale erano difesi rispettivamente degli avvocati Sabina Carretta e Annalisa Abate.

Rappresentante legale lei, amministratore di fatto lui, erano accusati di aver occultato le scritture contabili della società, in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, arrivando così al fallimento dichiarato a dicembre 2014.

Salerni è detenuto fuori dalla Lombardia, in regime di alta sicurezza, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita a novembre dalla Dda di Milano, "Cavalli di razza", che lo accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso – assieme al fratello Antonio e a diversi altri soggetti - per una serie di estorsioni commesse nei confronti dei dirigenti della Spumador di Cadorago, ripetutamente minacciati per indurli ad assegnare le commesse di trasporto della merce, a società controllate dalla famiglia Salerni. In quella stessa ordinanza, Valentina Salerni è indagata, con misura cautelare agli arresti domiciliari, per la bancarotta fraudolenta della “Vr Trasporti“ di Lomazzo, e per la corruzione di un militare della Guardia di finanza, che avrebbe ricevuto soldi e carburante per garantire informazioni di interesse. Pa.Pi.