
Indagano i carabinieri
Erba (Como), 28 settembre 2018 - All'ospedale di Erba è arrivato nella tarda mattinata di ieri, lamentando il fastidio che gli stava provocando il proiettile che si era trovato conficcato nella tempia destra. Albert Gjuzi, albanese di 32 anni domiciliato a Como, si è presentato alle 11.30 ai medici del pronto soccorso del Fatebenefratelli, accompagnato da un conoscente: ha mostrato la ferita, provocata da un colpo di arma da fuoco, sostenendo di non sapere cosa era successo.
Nell'area temporale destra, la radiografica ha rivelato la presenza di un proiettile, che ha immediatamente imposto il suo trasferimento all’ospedale di Lecco per la rimozione. I medici lo hanno operato nel primo pomeriggio, per recuperare la munizione che sarà consegnata ai carabinieri di Erba, inizio di una serie di accertamenti che potrebbero aiutare a comprendere cosa sia accaduto e chi abbia ferito Gjuzi. Da lui non è arrivato un grosso aiuto: perfettamente lucido nonostante avesse ricevuto un colpo di arma da sparo alla tempia, ha raccontato di essere stato in giro per tutta la notte, di aver bevuto e di non ricordare nulla di quello che era accaduto. Salvo poi risvegliarsi con il buco in testa. Non avendo possibilità di curarsi da solo, ha chiesto a un amico di accompagnarlo in ospedale, senza però aggiungere altro a quanto i medici potevano constatare. Ora i carabinieri stanno svolgendo una serie di accertamenti per capire le frequentazioni e le abitudini del ferito.
Non è chiaro nemmeno dove sarebbe accaduto: lui avrebbe parlato di Como, dove risulta domiciliato, ma ieri mattina è stato accompagnato all’ospedale di Erba, e non in quello più vicino al suo luogo di residenza. Il caso, per quanto anomalo, ha un precedente molto simile, avvenuto nel 2001 a Lomazzo: anche in quel caso il destinatario del colpo di pistola era stato un abanese, un ventisettenne ferito in un agguato mentre era alla guida della sua auto. Il proiettile lo aveva raggiunto sopra l’orecchio sinistro, ed era uscito dalla nuca. Lui aveva girovagato sanguinante per qualche ora, poi si era presentato al pronto soccorso, chiedendo di essere medicato. Pa.Pi.