FEDERICO MAGNI
Cronaca

A Erba una scuola di scenografia e costume, il dono di Ezio Frigerio al paese dal quale partì il suo viaggio

Dopo la creazione dell'archivio-museo di Villa Ceriani lo scenografo incontrerà gli studenti: "Qui i giovani potranno imparare i mestieri legati al mondo dello spettacolo"

Ezio Frigerio, nato a Erba 85 anni fa

Erba (Como), 7 novembre 2015 -  Basta varcare l’ingresso del nuovo archivio museo di Villa Ceriani Bessi a Crevenna di Erba ed essere presi dall’atmosfera sublime che si vive nello studio di un grande artista che lavora in compagnia di una schiera di statue dell’arte romana, greca, pure egizia ed etrusca, di quadri antichi e il profumo di un sigaro buono, per capire che in questo luogo magico l’amore per il teatro e la scenografia ha già trovato il suo tempio. Chi lavora e disegna (al computer e su un grande video le scenografie di Aida, o di altre opere) è lo scenografo Ezio Frigerio, nato a Erba 85 anni fa, il quale, dopo aver emozionato e sedotto le platee dei teatri di tutto il mondo con le sue opere scenografiche, ha voluto donare a Erba, il “suo paese”, un grande patrimonio: l’intero archivio di bozzetti, di disegni, le immagini dei lavori eseguiti al Metropolitan, alla Scala, all’Opera, al Cairo, a Londra, in questi ultimi tempi a Pechino e ad Astana, un messe notevole di libri e documenti che costituiscono un patrimonio importantissimo per Erba e per l’intero ambiente del teatro e della scenografia. Il materiale comprende anche i lavori e i documenti di sua moglie, la scenografa, Franca Squarciapino, che nel 1990 ha vinto un Oscar per i costumi del Cyranò de Bergerac. Frigerio dona a Erba anche il suo museo di opere d’arte antiche. Il primo passo sarà la creazione dell’archivio.  

«Coloro che vorranno sapere quello che è stato fatto nel ventesimo secolo nel campo della scenografia e del costume dovranno venire qui». Ma non finiscono le novità, annunciate assieme al sindaco di Erba Marcella Tili: il Comune ha messo a disposizione dell’archivio museo di Ezio Frigerio un intero piano di Villa Ceriani. I progetti di Frigerio sono ambiziosi e la donazione è solo un punto di partenza. L’obiettivo, il sogno, è la creazione di una scuola. «Voglio che i giovani imparino i mestieri legati allo spettacolo con la collaborazione di grandi professionisti che vengono dal mondo del teatro», commenta. «Finora non esiste nulla di tutto ciò in Italia e mi sembra il primo passo per costruire questo piccolo mondo teatrale che vorrei donare alla città».  Poi vorrei rivolgermi agli studenti per spiegare loro che la spettacolarizzazione della vita alla quale stiamo assistendo, soprattutto in questo momento, può creare grandi opportunità di lavoro e l’artigianato, nel quale siamo maestri, può fare il resto».

Frigerio incontrerà gli studenti. «Vorrei preparare i ragazzi a questi mestieri. Vorrei creare una scuola con la collaborazione di altre realtà e associazioni che si occupano di artigianato». Dopo aver girato il mondo con il suo lavoro Frigerio, che si considera comasco, romano, parigino, ma soprattutto erbese vuole chiudere un cerchio. «Ho vissuto qui tutta la mia infanzia e sono venuto grande in un orto di via Majnoni a Erba. Il paesaggio della campagna e il muro che circondava l’orto hanno permesso alla mia fantasia di svilupparsi. Ho inventato  un mondo al di là del muro e penso sia giusto riportare tutto questo a Erba».