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Ente previdenziale ai ripari. Prova di esistenza in vita per i beneficiari all’estero

Ogni mese oltre 680mila assegni versati in tutto il mondo

Non solo gli italiani sono in tutto il mondo, anche i pensionati italiani da anni sono presenti in tutti i continenti e per molti di loro all’Inps è sorto il legittimo dubbio che siano ancora invita. L’istituto ogni mese stacca oltre 300 milioni di euro di assegni che sono diretti in tutti e cinque i continenti, anche se la fetta più consistente non valica i confini dell’Unione Europea. Siccome negli ultimi le truffe non sono mancate, architettate dai legittimi eredi che si sono “dimenticati“ di comunicare per tempo la morte del loro congiunto per continuare a incassare l’assegno previdenziale che in molti Paesi rappresenta una piccola fortuna, l’Inps ha deciso di vederci chiaro e aggiornare la propria anagrafica. Per questo è in corso dai primi mesi di quest’anno il cosiddetto “accertamento dell’esistenza in vita“, al quale sono sono chiamati i pensionati residenti all’estero e in particolare quelli più in là con gli anni, che si concluderà nel 2025.

In pratica per garantire la regolarità dei pagamenti e continuare a erogare l’assegno mensile, si richiede ai beneficiari di dimostrare che sono vivi e vegeti. "Oltre alla firma del pensionato servirà anche quella di un operatore di patronato, di un funzionario di ufficio consolare o di un’autorità locale abilitata", si legge nella missiva che hanno ricevuto a partire dallo scorso 20 settembre decine di migliaia di pensionati residenti in Europa, Africa e Oceania. Non tutti sono chiamati ai controlli, ad esempio chi vive in Germania, Svizzera, Belgio, Francia o Australia sarà esentato grazie agli accordi che consentono all’Inps di ricevere notifica della dichiarazione di morte una volta che viene dennunciata all’autorità del posto. Esentati anche i Paesi scandinavi e quelli dell’Est Europa, perché già interessati dalla prima fase di accertamento. Le dichiarazioni sono da restituire alla banca Citibank, alla quale Inps si è appoggiata per i controlli, entro il 18 gennaio 2025.

Nel caso in cui l’attestazione non sia prodotta, il pagamento della rata di febbraio 2025, dove possibile, avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza e, in caso di mancata riscossione personale o produzione dell’attestazione di esistenza in vita entro il 19 febbraio 2025, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo. Ro.Can.