Dopo il ricordo di Papa Francesco, la medaglia d’oro al valor civile che gli ha tributato il presidente Sergio Mattarella, a don Roberto Malgesini è stato intitolato il secondo dormitorio del progetto Emergenza Freddo, che ieri ha aperto i battenti proprio in piazza San Rocco, a pochi passi dal luogo in cui il prete degli ultimi è stato ucciso poco più di due mesi fa. A impegnarsi per la sua apertura era stato lo stesso sacerdote, pochi giorni prima di essere ucciso, proponendo l’iniziativa al parroco della Comunità pastorale Beato Scalabrini, don Gianluigi Bollini. Il suo sogno si è trasformato in realtà grazie all’impegno della parrocchia e della Caritas che nell’oratorio di San Rocco ha attrezzato una ventina di posti letto, da aggiungere agli altri trenta disponibili da lunedì nell’ex caserma dei carabinieri di via Borgo Vico. Quando si è trattato di scegliere un nome è sembrato naturale a tutti intitolare il dormitorio a don Roberto Malgesini. "San Rocco è un luogo particolarmente significativo. È il luogo del martirio di don Roberto, ma soprattutto della sua quotidiana e instancabile attività pastorale. La sua presenza, anche se non fisica, ci aiuterà a perseverare sulla strada giusta intrapresa. Ne sono convinto – sottolinea Roberto Benasconi, presidente della Caritas comasca -. Le opere di carità sono il frutto della sensibilità e della capacità di accoglienza di una comunità cristiana". R.C.
Cronaca“Emergenza Freddo”, il secondo dormitorio è stato intitolato a don Roberto Malgesini