È finito in carcere accusato di tentata estorsione Alfonc Cunaj, trentenne albanese residente a Campione d’Italia. È stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore di Como Mariano Fadda, che lo ritiene il mandante di un tentativo di estorsione da 19mila euro, organizzato per ripianare un presunto debito di droga, che la vittima non poteva saldare. In realtà la partita, 12 chili di marijuana, era stata sequestrata dai carabinieri la scorsa estate, trovata casualmente in una valigia e all’epoca non attribuibile. Ma quel sequestro aveva di fatto sottratto il carico al destinatario, lo spacciatore che l’avrebbe ricevuta da Cunaj e custodita in attesa di venderla al dettaglio, ritrovandosi così a non poter saldare l’acquisto della partita, il cui valoro non era trascurabile. Era quindi finito nel mirino di Cunaj, che avrebbe fatto una serie di pressioni per ottenere il denaro che gli spettava, anche mandando suoi emissari. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di ricostruire la situazione scaturita da quel sequestro e identificare Cunaj, che ad oggi non avrebbe comunque riottenuto i suoi soldi e che, difeso dall’avvocato Daniela Danieli, sarà interrogato a breve per rendere la sua versione. Pa.Pi.

Cronaca

È finito in carcere accusato di tentata estorsione Alfonc Cunaj, trentenne albanese residente a Campione d’Italia. È stato arrestato dai carabinieri in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore di Como Mariano Fadda, che lo ritiene il mandante di un tentativo di estorsione da 19mila euro, organizzato per ripianare un presunto debito di droga, che la vittima non poteva saldare.
In realtà la partita, 12 chili di marijuana, era stata sequestrata dai carabinieri la scorsa estate, trovata casualmente in una valigia e all’epoca non attribuibile. Ma quel sequestro aveva di fatto sottratto il carico al destinatario, lo spacciatore che l’avrebbe ricevuta da Cunaj e custodita in attesa di venderla al dettaglio, ritrovandosi così a non poter saldare l’acquisto della partita, il cui valoro non era trascurabile. Era quindi finito nel mirino di Cunaj, che avrebbe fatto una serie di pressioni per ottenere il denaro che gli spettava, anche mandando suoi emissari. Le indagini dei carabinieri hanno consentito di ricostruire la situazione scaturita da quel sequestro e identificare Cunaj, che ad oggi non avrebbe comunque riottenuto i suoi soldi e che, difeso dall’avvocato Daniela Danieli, sarà interrogato a breve per rendere la sua versione. Pa.Pi.

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Trentenne fermato dai carabinieri finisce in carcere per tentata estorsione

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