
L'Agenzia delle entrate di Como
Como, 22 maggio 2020 - "Ho preso quei soldi, ammetto ogni accusa". Per quasi un’ora, ieri, il funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Como R.C. - 61 anni di Casnate con Bernate, il cui incarico era svolgere controlli sulla corretta applicazione delle tassazioni – interrogato dal gip Maria Luisa Lo Gatto, ha ammesso ogni singola accusa che martedì lo ha portato in carcere. Ad ogni domanda relativa alle sue attuali imputazioni, ha risposto con piene ammissioni, senza negare nulla. Un interrogatorio al termine del quale il suo difensore, l’avvocato comasco Davide Giudici, ha dato piena disponibilità a sostenere un ulteriore interrogatorio con il magistrato titolare dell’indagine, Pasquale Addesso, e chiesto i domiciliari.
Anche S.S, cinquantenne commercialista collaboratrice dello studio Pennestrì, ha risposto alle domande del giudice, collegato con il carcere Bassone, fornendo una serie di chiarimenti relativamente alle accuse. Anche i suoi difensori – gli avvocati Andrea Marcinkiewicz e Marco Franzini – hanno chiesto l’attenuazione della misura cautelare in carcere e la concessione dei domiciliari, ma in entrambi i casi il giudice si è riservato la decisione. S.S. deve rispondere di due imputazioni: la prima è di corruzione, per aver ottenuto una riduzione delle pretese erariali della Tessitura Attilio Sampietro e della tessitura Serico Taborelli.
Condotte che sarebbero state commesse in concorso con A. e S.P. e con i funzionari dell’Agenzia R.L. e S.L.V., arrestati lo scorso anno e andati incontro a un patteggiamento, e con i rappresentanti delle due aziende. Le vengono inoltre contestate fatture per operazioni inesistenti per un importo di 280mila euro, emesse attraverso le società sportive Us Basket Como, Asd Cittadella 1945 e la marchigiana Civitella Colormax, in questo caso in concorso con i due ex colleghi di studio e con i legali rappresentanti delle società. Operazioni che avevano un duplice fine: abbattere la base imponibile delle società utilizzatrici – e in particolare la tessitura Attilio Imperiali spa e la Effe Effe Welding srl – e legittimare le uscite di denaro che venivano utilizzate per le corruzioni. R.C. è stato invece arrestato per tre imputazioni di corruzione, in concorso coi commercialisti comaschi: A.C., 50 anni e M.E, 73 anni, finiti ai domiciliari, e G.C., 66, indagato a piede libero.