
Como ora ci crede
Como, 24 luglio 2015 - Agosto un tempo era il mese di superlavoro degli assi del pallone, impegnati nei ritiri precampionato, quest’anno in città suderanno anche i professori e gli esperti d’arte, magari sotto l’ombrellone, per preparare il dossier con cui Como si candiderà a diventare Capitale Italiana della Cultura, insieme a Brunate e Cernobbio. Un sogno a portata di mano, specie essere rientrati nella rosa ristretta delle dieci città da cui il Ministero dei Beni Culturali sceglierà le due città che potranno fregiarsi del titolo nel 2016 e 2017. Una corsa su Aquileia, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni che a Palazzo Cernezzi hanno preso maledettamente sul serio.
A far gola non c’è solo il milione di euro tra benefici, diretti e indiretti, che arriverebbero alla città, ma anche la possibilità di riaprire al pubblico luoghi di cultura come la Casa del Fascio o il Politeama, per non parlare dell’immenso prestigio che deriverebbe dall’eventuale assegnazione, spendibile a livello politico l’anno prima delle elezioni. Palazzo Cernezzi ha già organizzato il gruppo di lavoro che entro il prossimo 15 settembre dovrà predisporre il progetto da presentare al Ministero. Oltre all’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, ne fanno parte la Fondazione Volta, Franco Pallacqua di Marker e Giovanni Magatti di Como Concerti.
Tutti insieme saranno chiamati a definire i contenuti di «Estro armonico: le stagioni del lago», una rassegna lunga un anno declinata in luoghi unici come Villa Olmo, Villa Erba, Villa d’Este, Brunate e il suo «balcone sulle Alpi», ispirata all’omonima raccolta di concerti di Vivaldi. Un’unica cabina di regia per i progetti culturali delle tante associazioni che già oggi si dedicano alla cultura sul territorio, lavorando su linee guida che intrecciano il lago, la cultura della seta, la scienza grazie a dui comaschi illustri come Plinio il Vecchio e Alessandro Volta. Nell’era di internet e dei social network saranno chiamati a dare il loro contributo tutti i comaschi, sostenendo la candidatura su Facebook e proponendo i loro suggerimenti sul sito aperto dal Comune (www.comocapitaledellacultura.it).