
Sono finiti nei guai il carabiniere, la prostituta e il suo protettore
Como, 22 settembre 2015 - In cella è finito anche un carabiniere, al termine dell’indagine per sfruttamento della prostituzione, condotta dai colleghi della compagnia di Seregno. Il militare, Paolo Domenico Pittacolo, accusato di favoreggiamento, era attualmente in servizio in una compagnia di un’altra regione, trasferito prima dell’estate per motivi inerenti a questa vicenda, ma per anni è stato in servizio a Como al Nucleo Ispettorato del Lavoro. L’operazione ha portato anche al fermo di altre due persone, come disposto dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Monza Rosaria Pastore, ed eseguita nei giorni scorsi. Si tratta di una prostituta, anche lei accusata di favoreggiamento, in attività nella zona a cavallo fra la Brianza e il Comasco, e del suo protettore, accusato invece di sfruttamento. Tutto è iniziato lungo la Statale dei Giovi, in particolare nel tratto che da Lentate sul Seveso arriva fino a Carimate, zona notoriamente frequentata da prostitute. Una piaga visibile, nonostante i controlli capillari. Proprio grazie all’attenzione delle forze dell’ordine e degli stessi carabinieri, già dal 2014, le attività del terzetto ora finito in cella erano sotto osservazione.
In particolare, l’ipotesi su cui si reggono ora le accuse, è che Pittacolo, in virtù del rapporto di frequentazione e relazione che aveva con la coindagata, fosse omissivo nei controlli sulla prostituzione, proprio in virtù di quello stretto legame tra i due. Accuse maturate in seguito ai servizi di osservazione delle condotte di Pittacolo, che sono puntualmente finite nell’informativa con la quale man mano l’indagine ha guadagnato spessore. Anche dopo il suo trasferimento a centinaia di chilometri di distanza, in una zona montuosa del Nord Italia, i suoi comportamenti non sarebbero cambiati, tanto da rendere necessaria la misura cautelare. La prostituta e lo sfruttatore sono stati condotti nel carcere di Monza, mentre l’ordinanza a carico di Pittacolo è stata eseguita nel suo attuale luogo di assegnazione, e si trova ora a disposizione della Procura di Monza. In occasione dell’interrogatorio di garanzia, che potrebbe avvenire su rogatoria, il militare avrà l’opportunità di giustificarsi e spiegare a sua difesa quei comportamenti e quelle frequentazioni che carabinieri e Procura hanno qualificato come favoreggiamento della prostituzione.
Le indagini, tuttavia, non sarebbero ancora concluse: non è escluso che l’esecuzione di questi tre arresti, sia stata ritenuta opportuna proprio in funzione della necessità di ulteriori accertamenti. Pittacolo ha lavorato per parecchi anni a Como, prima di questo trasferimento disposto d’ufficio dal comando e avvenuto contro la sua volontà. Faceva parte del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, che ha competenze sull’intero territorio provinciale. Tuttavia le accuse maturate durante l’indagine condotta a Seregno, non hanno mai coinvolto gli aspetti relativi alle sue mansioni e competenze nel Comasco.