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Cimiteri d’arte da visitare Manca spazio

Cimiteri d’arte da visitare Manca spazio

Non solo il luogo dell’eterno riposo. I cimiteri possono diventare anche un luogo di cultura e arte. "Bisogna immaginarli come luoghi di cultura, appartenenza della città e spazi verdi per lecchesi e turisti", conferma l’architetto Marco Turati, incaricato di realizzare il nuovo Piano regolatore cimiteriale di Lecco. E in effetti alcuni cimiteri sono dei capolavori, anche a Lecco. Lo è ad esempio il camposanto di Laorca, le cui grotte avrebbero addirittura ispirato il genio di Leonardo da Vinci per dipingere la Vergine delle rocce, uno dei suoi capolavori. In futuro, oltre a visitare chiese e monumenti, girare sul lungolago e ripercorrere le orme dei Promessi sposi, i turisti potrebbero così partecipare a visite guidate per i cimiteri cittadini. Prima occorre però risolvere il problema del sovraffollamento della terra dei più. I sette cimiteri di Lecco - quello di Acquate, Castello, Chiuso, Laorca appunto, Maggianico, il Monumentale, e Rancio – ospitano oltre 50mila decuius. Lo spazio sta per finire, non tanto perché si prevede un aumento dei decessi, quanto perché le estumazioni scarseggiano. Un rimedio, già in atto, potrebbe essere la cremazione: l’anno scorso a Lecco sono mancate circa 550 persone e il 60% di loro è stata cremata. In città tuttavia non c’è un tempio crematorio; i familiari devono peregrinare fuori provincia, a volte fuori regione, per incinerare i i cari estinti. Era stato chiesto in Regione Lombardia di poter costruire una struttura per l’incinerazione, ma l’istanza è stata cassata. Da Palazzo Bovara tuttavia non demordono. L’ipotesi è quella di annettere e utilizzare un’aera artiginale adiacente al camposanto di Castello. Daniele De Salvo