Chicco-Artsana, fine di un'epoca: ceduto un pezzo di maggioranza della storica azienda

La famiglia Catelli resta al 40% nella famosa azienda di giocattoli. Un'avventura nata nel 1946 in un magazzino sul Lario

Il cavallo, un simbolo

Il cavallo, un simbolo

Como, 13 aprile 2016 - Un pezzo della Chicco-Artsana tra le più conosciute a livello mondiale è stato ceduto. La famiglia Catelli resterà socio con una quota del 40% e continuerà a guidarne lo sviluppo al fianco di Andrea Bonomi che con Investindustrial ha acquisito il 60% delle azioni. Michele Catelli sarà presidente e Claudio De Conto amministratore delegato. L’azienda è sorta nel 1946 in un piccolo ufficio sulle rive del lago di Como per iniziativa di Pietro Catelli, specializzata nella veni puntura e nella medicazione, cambia proprietario. Ha tenuto duro all’offensiva di grandi colossi mondiali, non a quella della globalizzazione.  

La storia è quella di un vero capitano d’impresa: Pietro Catelli, nato a Como il 14 aprile 1920, figlio di un operaio italiano delle ferrovie svizzere, nel 1946 apre un magazzino per vendere siringhe e prodotti sanitari. Il giovane comasco è intraprendente, parla poco ma guarda lontano. «Penso più al futuro che al presente», diceva ai familiari e agli amici il signor Pietro. Sul mercato gli interessano bende, garze, unguenti, siringhe che gli americani sembrano possedere in quantità tanto copiosa da libersene. Lui li recupera e li mette in commercio. Poi carpisce ai tedeschi il brevetto dell’ago indolore e lo butta sul mercato. Il successo è simboleggiato da un capannone accanto alle Ferrovie Nord. Si sposa con Licia e il primogenito, nato nel ’58, si chiama Enrico, subito ribattezzato col diminutivo di Chicco.

Il padre dedica al suo primogenito la linea dei prodotti: Chicco. Compare, infatti, allora il marchio Chicco che nel giro di pochi anni diviene sinonimo di puericultura nelle famiglie italiane. Giocattoli come la «casina delle api» entrano nelle case di una nazione travolta e inebriata dal boom economico e nella quale cresce anche l’attenzione al mondo dell’infanzia. L’inventiva del fondatore, insignito nel 1974 del titolo di Cavaliere del Lavoro, non si ferma e dal suo estro vulcanico nasceranno ancora i marchi Pic, leader italiano del settore Self Care, Serenity e Lycia. A Casnate nasce la «Città del bambino»: luogo di shopping ma anche piccola Disneyland con piscina e tanti giochi. Nel ’96 il gruppo Artsana-Chicco ottiene dall’Antitrust il via per acquistare lo storico marchio Prenatal.

Nell’aprile del 2000 viene inaugurato a Grandate il museo del cavallo giocattolo, 500 pezzi unici raccolti in via Tornese, intitolata al celebre purosangue vincitore di ben 131 corse su 220 disputate. Il fondatore - Pietro Catelli - è morto nel 2006, circondato dall’affetto della moglie Licia e dei tre figli Enrico, Michele e Francesca. Nel 2011 al Politecnico di Milano vengono istituite due borse di studio annuali intitolate alla memoria del fondatore. Nel 2014 la città di Como rivolge un’importante tributo al Cavaliere del Lavoro Pietro Catelli, intitolando alla sua memoria l’ultimo tratto del lungolago cittadino. Da oggi qualcosa cambia e quell’azienda fondata dal Cavalier Catelli sarà un po’ meno comasca.