
La frana
Cernobbio (Como), 28 novembre - Sarà un ponte militare a risollevare Cernobbio, messo in ginocchio dalla frana che una settimana fa si è abbattuta su via Libertà isolando la frazione di Rovenna e le ottocento famiglie che ci vivono. Anche se il sindaco, Matteo Monti, si è dato da fare fin dall’inizio elaborando un articolato piano di emergenza è impensabile andare avanti ancora a lungo utilizzando come unico collegamento il girone che da via Privata Vismara passa per via per Moltrasio, via Monte Santo e si immette in via Libertà in zona Toldino, a valle della frana. La strada è troppo stretta, in un tratto non supera il metro e ottantacinque di larghezza, e soprattutto gli abitanti di Rovenna sono troppi per servirsene senza creare problemi.
Dalla scorsa settimana a far passare le auto a senso unico alternato ci sono i volontari, ma anche così per limitare il vai e vieni ogni passaggio deve essere autorizzato dal Comune. Poi c’è la questione dell’ambulanza che non passa dalla strettoia e, in caso di necessità, deve muoversi con i vigili del fuoco per il trasporto a braccia delle barelle. Insomma un grande pasticcio di fronte al quale il sindaco Monti ha deciso di uscire con una soluzione «marziale». A partire dalla giornata di oggi inizieranno i lavori di posa di un ponte Bailey, ovvero una struttura prefabbricata che verrà posizionata a tempo di record per consentire di ripristinare il collegamento tra Rovenna e il centro paese.
«Si tratta di un ponte dell’esercito che era stato donato alla Protezione civile proprio per essere impiegato in caso di necessità – spiega il sindaco – Questa è l’occasione giusta, già domani (oggi ndr.) inizieranno i lavori di messa in opera di questa struttura che è lunga 40 metri e larga 2,5». Abbastanza per consentire il transito delle auto e del mezzi di emergenza, poco male se a senso alternato. Si prevede di poter riaprire la strada a senso unico alternato da via Libertà, via XXIV Maggio e via Noseda. Il costo dell’intervento rientrerà nel capitolo dei costi già preventivati dal Comune, ormai si è arrivati a una stima di 350mila euro, ma la cifra potrebbe aumentare. Per fortuna a disposizione ci sono 200mila euro già stanziati dalla Regione.