Caso paratie, assolto Mario Lucini Il centrosinistra: Rapinese si scusi

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"Sollevato, non contento". Anche se la Corte di Appello di Milano gli ha dato ragione cancellando con l’assoluzione le accuse mosse dalla Procura di Como, è impossibile per Mario Lucini dimenticare 7 anni di amarezze per quella condanna in 1° grado che aveva gettato ombre sulla sua amministrazione. Insieme a lui assolti tutti i dirigenti che con lui furono coinvolti nel processo paratie: Antonio Ferro che all’epoca guidava l’Edilizia pubblica, Antonio Viola a capo del Settore Reti, Antonella Petrocelli ex segretario comunale e Maria Antonietta Marciano che guidava l’area legale, mentre per Pietro Gilardoni e l’imprenditore Giovanni Foti le pene sono state ridotte rispettivamente da 4 anni e 1 anno e 8 mesi a 6 mesi e per questioni non direttamente legate all’appalto che da 15 anni paralizza la città. "È stata una giornata importante per me e la mia famiglia – dice Lucini -. Ringrazio i tanti che hanno voluto ancora mostrarmi la vicinanza. Sono sollevato? Sì, mi sento molto sollevato perché questi 7 anni sono stati molto difficili; più di quanto si possa immaginare senza averlo provato sulla propria pelle. Non chiedetemi se sono contento. Non posso, non riesco ad esserlo. Prevale un grande senso di amarezza". All’ultimo sindaco di centrosinistra sono arrivate centinaia di messaggi di incoraggiamento e solidarietà. "Dopo 7 anni, la Magistratura conferma un dato di fatto di cui, con stragrande maggioranza dei comaschi, non abbiamo mai dubitato: Lucini è innocente – le parole della segreteria del Pd di Como –. Ci piacerebbe sentire le scuse degli avversari che hanno costruito la carriera con pesantissime accuse e squallido sciacallaggio".

Roberto Canali