Caso Chiosco Como: Chiuso il Ricorso, Ma la Battaglia Continua

"Improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse". Così il Tar della Lombardia ha chiuso, nella sostanziale impossibilità di decidere, il primo round del ricorso con cui Roberto Caterisano, titolare del Chiosco dei giardini a lago, ha impugnato il provvedimento del 16 marzo, notificato dal Comune, che sospendeva la concessione di suolo pubblico e ordinava la demolizione dello storico bar. Comune che tuttavia è tornato all’attacco, il giorno successivo all’udienza, con un nuovo e identico provvedimento.

L’atto iniziale di Palazzo Cernezzi comportava infatti il ripristino dell’area con la demolizione dello storico chiosco. Immediato era stato il ricorso del titolare, proposto dall’avvocato Barbara Marchesini, che aveva determinato la sospensiva del provvedimento e la fissazione dell’udienza che si è svolta il 4 ottobre.

Ora è stata pubblicata la sentenza del Tar: l’amministrazione comunale, ricostruisce, aveva dato atto che, a causa del prolungarsi dei tempi di assegnazione dell’incarico per i lavori di riqualificazione dei giardini, era venuta meno l’urgenza di sgombero. I giudici del Tar hanno preso atto del venir meno dell’interesse al ricorso, dichiarandolo "improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse", con la compensazione delle spese. Ma il giorno successivo all’udienza, quando ormai non era più possibile produrre documenti integrativi, il titolare del Chiosco ha ricevuto una nuova notifica dal Comune, questa volta finalizzata a revocare la concessione, ma sempre con la conseguente restituzione dell’area. Al momento è solo la notifica dell’avvio del procedimento, che dovrà essere seguita entro 30 giorni (5 novembre), dall’emissione del provvedimento. Che aprirà un nuovo contenzioso.

Pa.Pi.