REDAZIONE COMO

Cantù, il Consiglio di Stato dà torto al sindaco che decade

Legittimo l'appalto al Consorzio Zanfrini, la città dovrà tornare al voto

Il sindaco Arosio

Cantù (Como), 2 luglio 2018 - "L'appello è infondato", questa in sintesi la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dal sindaco di Cantù, Edgardo Arosio, contro la sentenza del Tar che dava ragione all'impresa Zanfrini, del fratello Armando, riassegnando l'appalto di trasporto funebre. Una decisione destinata a scatenare un vero e proprio terremoto politico in città visto che per legge non si possono assegnare, pena la decadenza, appalti pubblici a parenti e affini entro il secondo grado. 

Proprio il caso dei due fratelli Arosio: il sindaco Edgardo in carica dal giugno dello scorso anno e il fratello Armando, imprenditore, da anni appaltatore del Comune con la sua impresa di pompe funebri. A nulla è valso il tentativo, da parte della difesa del sindaco, di far valere che l'appalto era stato assegnato dalla precedente amministrazione e addirittura che sarebbe stato assegnato senza estendere l'invito a più aziende anche in province vicine. Il Tar nel febbraio scorso aveva già ribaltato la decisione del Comune che in autotutela aveva annullato l'affido, riassegnandolo all'azienda Zanfrini, adesso è arrivata la conferma da parte del Consiglio di Stato. 

Ora il Consiglio Comunale si dovrà riunire per prendere atto della decadenza del sindaco, non più compatibile con il suo incarico, trascorsi venti giorni Arosio dovrà andarsene e la città tonare al voto, ma non subito. La prima data utile potrebbe essere la primavera prossima, fino ad allora ad amministrarla potrebbe esserci o il commissario prefettizio o un vicesindaco, deciso dopo un rimpasto di Giunta e indicato dalla Lega che è azionista di maggioranza della Giunta canturina.