
Il Casinò di Campione
Campione d'Italia (Como), 29 maggio 2018 - Un dipendente del Casinò di Campione l’uomo sospettato di essere il basista della rapina commessa lo scorso 28 marzo, che aveva reso un bottino da 756mila franchi svizzeri. Ieri i carabinieri del Nucleo di Campione d’Italia, hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria R.B., 53 anni residente a Mendrisio, responsabile dell’area slot e tavoli della casa da gioco. Si ritiene che abbia consentito l’ingresso del rapinatore da un ascensore di servizio, al quale si può accedere dall’esterno solo utilizzando un badge assegnato ai dipendenti.
Quella mattina il rapinatore era passato da quell’ascensore che si apre sulla facciata dell’edificio, e che conduce direttamente ai piani. Era arrivato al secondo livello, aveva percorso il corridoio che porta direttamente all’ufficio cassa, dove due dipendenti stavano conteggiando il denaro contante, incasso della nottata. Minacciandoli con una pistola, si era fatto consegnare 756mila franchi svizzeri, pari allo stesso importo in euro. Poi aveva seguito il percorso a ritroso, sparendo. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Como Daniela Moroni, sono arrivati a sospettare di B. dopo aver messo in fila una serie di elementi. Innanzi tutto visionando i circuiti interni delle telecamere di sicurezza, che avevano monitorato i movimenti di tutte le persone presenti quella mattina all’interno della casa da gioco, alla ricerca di chi si era avvicinato all’ascensore utilizzato dal rapinatore in un orario compatibile. Inoltre avevano sentito svariati testimoni, tra cui un paio che avevano indicato la presenza del collega in luoghi ritenuti di interesse per le indagini. A quel punto, i sospetti su B. si sono circoscritti. Si ritiene che sia stato lui a far entrare il rapinatore, per poi tornare al suo posto di lavoro nella sua zona di competenza.
Il fermo di Polizia giudiziaria è stato deciso ed eseguito ieri a Campione, in considerazione di una serie di aspetti che hanno fatto temere un allontanamento dell’indagato, ritendo quindi che ci fossero le condizioni per procedere nei suoi confronti. Ora si trova in carcere al Bassone, in attesa dell’interrogatorio con il gip, che dovrà decidere se convalidare il fermo sulla scorta degli elementi di sospetto rappresentati dagli inquirenti, e nel caso se disporre custodia cautelare. Preseguono le indagini intanto per identificare l’esecutore materiale della rapina, sparito nel giro di pochi minuti. Quando ha agito, armato di pistola, probabilmente indossava baffi e naso finti, tali da rendere difficile il suo riconoscimento da parte dei due dipendenti che se lo erano trovato davanti.