Campione, i cinque milioni non bastano per coprire i debiti

Ora si temono tagli al personale

Una delle tante proteste in paese

Una delle tante proteste in paese

Campione d'Italia (Como), 16 luglio 2019 - Verranno utilizzati per pagare gli stipendi ai dipendenti buona parte dei cinque milioni di euro previsti a favore del paese dal Decreto Crescita. L’ha stabilito con una delibera il commissario prefettizio Giorgio Zanzi che utilizzerà l’8,86% del trasferimento per pagare imposte e tasse, il 22,65% per l'acquisto di beni e servizi, il 4,16% per far fronte ai trasferimenti di funzioni delegate.

Cinque milioni che però sono bel lontani dall’estinguere i debiti del Comune di Campione che solo ai propri 103 dipendenti deve diciassette mesi di stipendi arretrati. «Il contributo in argomento non è sufficiente per soddisfare tutte le esigenze attualmente in capo al Comune di Campione d'Italia relative a prestazioni e servizi che ne consentano il funzionamento – si legge nella delibera redatta dal commissario – Si ritiene di destinare l'intero imposto del vincolato contributo straordinario al pagamento delle retribuzioni al personale dipendente e per l'espletamento dei servizi indispensabili al funzionamento dell’amministrazione». Per molti dipendenti si tratta di una magra consolazione, torneranno a rivedere lo stipendio dopo più di un anno e mezzo, ma rischiano di essere messi in mobilità a breve per effetto della decisione del Consiglio di Stato che riconosciuto l’immediata eseguibilità ai tagli disposti nell’agosto del 2018 dall’allora sindaco Roberto Salmoiraghi.

E’ previsto un taglio di 84 unità e il provvedimento potrebbe diventare effettivo entro la fine del mese. Tutta da giocare è invece la partita dei trasferimenti legati ai ristorni dei frontalieri che il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha deciso di decurtare di 3,8 milioni di franchi svizzeri proprio in virtù dei debiti accumulati dall’ex clave. A quanto sembra nella ripartizione di Zanzi si tiene conto solo in parte dei pagamenti ai fornitori e quindi è quasi certo che il Canton Ticino tratterà i fondi dei frontalieri, a meno di un intervento risolutore direttamente da Roma.