ROBERTO CANALI
Cronaca

Campione d'Italia, va in scena il funerale del casinò

A un anno dalla chiusura, il corteo di protesta. Ieri a Como il vertice tra il commissario e i sindacati

Una delle ultime manifestazioni di protesta dopo la crisi in città

Una delle ultime manifestazioni di protesta dopo la crisi in città

Campione d'Italia (Como) , 27 luglio 2019 - Il funerale simbolico, andrà in scena questo pomeriggio nelle vie del paese a un anno esatto da quel decreto con cui il Tribunale di Como disponeva i sigilli sul casinò dopo averne decretato il fallimento. Se dirigenti, impiegati, croupier, cuochi e camerieri piangono insieme a tanti commercianti che proprio sulla casa da gioco avevano basato le loro fortune economiche in municipio non si ride di certo. Ieri mattina a Como c’è stato un vertice tra il commissario Giorgio Zanzi e i sindacati e sul tavolo, simbolicamente, c’era il futuro di tanti dipendenti comunali che dall’inizio di agosto rischiano di finire in mobilità. Quando la procedura è iniziata, dieci mesi fa con la delibera firmata dall’allora sindaco Roberto Salmoiraghi, in municipio c’erano 103 dipendenti a fronte di 1.958 abitanti, oggi ce ne sono 86 anzi 83 considerando le ultime dimissioni e tra pochi giorni dovranno scendere a 15 (in realtà 17 dipendenti 13 a tempo pieno e 4 part-time).

«Non è un provvedimento che ho preso volentieri o a cuor leggero – si giustifica il commissario Giorgio Zanzi al quale ieri prefettura è toccata la figura un po’ ingrata del “Signor No”, costretto a negare ogni apertura ai lavoratori e ai loro rappresentanti – La situazione dal punto di vista finanziario è gravissima, dobbiamo far quadrare i conti e i tagli sono necessari. Rimandare come mi hanno chiesto non sarebbe servito a niente, tra qualche mese ci saremmo trovati nella stessa situazione».

Non nascondono la loro amarezza le parti sociali. «Dal commissario ci saremmo aspettati un atteggiamento di maggiore condivisione con le organizzazioni sindacali – spiegano Alessandra Ghirotti, Vincenzo Falanga e Nunzio Praticò, rispettivamente segretari della Funzione Pubblica di Cgil, Uil e Cisl - Siamo delusi, nonostante tutto su Campione si perde una opportunità, il commissario ha detto no a tutto opponendo questioni di tipo organizzativo che sono opinabili. In pratica il commissario ha risposto no a tutte le nostre richieste e non ci ha concesso la proroga dei termini, ovvero i 90 giorni che secondo noi spettavano di legge in questo caso».

Invece già il prossimo 30 luglio al Ministero dell’Interno si riunirà la commissione preposta a decidere la dotazione organica dei Comuni in dissesto e i tagli potrebbero diventare effettivi.