Campione, il crac è una certezza

Il voto certifica il buco del Comune, il sindaco: "Non c’è più un euro in cassa, Stato e Provincia dovranno aiutarci"

Il primo cittadino campionese Roberto Salmoiraghi

Il primo cittadino campionese Roberto Salmoiraghi

Campione d'Italia (Como), 8 giungo 2018 - Non è abituato a gettare la spugna il sindaco Roberto Salmoiraghi, ma ieri si è dovuto arrendere di fronte alle casse vuote del suo Comune. «Non abbiamo più un euro o un franco (svizzero ndr) in cassa. Andare avanti così è impossibile – ha spiegato a mezzogiorno di fronte a un centinaio di concittadini che si sono radunati nella sala del consiglio – In questi mesi le abbiamo provate tutte, adesso è giunto il momento di chiedere aiuto a chi per cinquant’anni abbiamo beneficiato: Stato, Provincia di Como e tanti Comuni in Italia».

È davvero finita un’epoca ieri a Campione, l’exclave comasca nel cuore della Svizzera, dove le aziende principali da sempre sono il municipio e il casinò con oltre 550 dipendenti. Un tempo qui i netturbini guadagnavano quanto un primario e alla roulette si perdevano fortune con il sorriso sulle labbra. Adesso ci sono solo debiti che dovrà cercare di sanare un commissario inviato direttamente dal Ministero dell’Interno. «Nessuno voleva questa fine, ma è come un’infezione che rischia di essere mortale. Quando non la si può curare. meglio amputare. L’importante è sapersi rialzare e Campione lo farà». Parole a effetto perché Salmoiraghi, come ha ricordato, nella sua vita ha conosciuto anche il carcere, dove finì (con Vittorio Emanuele di Savoia) nel 2006 per un’inchiesta dell’allora Pm di Potenza Woodcock. «Da quella storia fui assolto, ma è una ferita che mi porto dentro. Persi il lavoro e non avevo di che pagare i conti, ma mi sono rialzato».

Parole di solidarietà ai 102 dipendenti comunali, senza stipendio da febbraio, che ora rischiano il posto. È anche per loro che la maggioranza ha deciso di restare, tranne i quattro che hanno accusato il sindaco di ritardi, lasciando l’aula al momento del voto. «Il commissario si occuperà del pregresso, ma l’amministrazione spetta a noi. Il mio compito sarà metterlo in guardia da scelte troppo drastiche». La traduzione è la mobilità del personale, inevitabile anche se il Comune venderà tutte le proprietà. Difficile che bastino, dato che il Comune al 30 giugno 2017 aveva accumulato anticipazioni di cassa per 19 milioni di euro, fatture inevase per altri 8 e debiti per 2,5 milioni. Impossibile un aiuto del casinò: qui i debiti sono a quota 91 milioni.