Cameriere travolto, l’investitore a giudizio

Gravedona, l’istruttore di kite surf era senza patente e positivo all’alcol test quando aveva urtato Giorgio Civetta. Poi morto sul colpo

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La sera del 22 gennaio scorso, pochi minuti prima della mezzanotte, Maicol Canton, istruttore di kite surf di 27 anni residente a Pordenone, stava percorrendo la statale Regina alla guida di una Subaru Impreza di proprietà del padre. Arrivava da Dongo, diretto verso nord a velocità superiore ai limiti, e quando si era trovato a Consiglio di Rumo, all’altezza della curva all’intersezione con via Guasto, aveva sbandato perdendo il controllo dell’auto: la Subaru aveva invaso la corsia opposta, speronato due auto parcheggiate e investito in piano Giorgio Civetta, cameriere di 64 anni di Musso, che stava finendo il suo turno di lavoro in pizzeria. Camminava sul marciapiede, verso il cassonetto della spazzatura, ma quell’urto violentissimo lo aveva scaraventato nel sottostante torrente Liro, causandogli numerose fratture, la rottura dell’aorta e un arresto cardiaco. Era morto sul colpo, mentre Canton scendeva dall’auto che si era fermata alcuni metri più avanti, e si avviava verso il torrente. Guidava senza patente, che gli era stata revocata un anno e mezzo prima, era sotto effetto di alcol, con un tasso di 1.73 e di cannabis. Una alterazione psicofisica che gli era stata accertata nell’immediatezza, quando era stato portato in ospedale per curare le ferite al volo rimediate nell’incidente. Il sostituto procuratore di Como Massimo Astori aveva disposto il suo arresto, e ora ha chiesto per lui il rinvio a giudizio. Gli contesta l’omicidio colposo stradale e la guida con patente revocata. Dopo un mese di carcere, a Canton erano stati concessi gli arresti domiciliati, ora revocati, mentre il veicolo rimane sotto sequestro. Paola Pioppi